Il municipale di Lugano: "Il cafone elevato all’hi-tech; un tipo che piace alla sinistra perché non inquina e – soprattutto – infrange le regole di convivenza civile che sono un vecchio simbolo del fascismo"
Di Michele Foletti (opinione pubblicata sul Corriere del Ticino) *
Come cittadini siamo diventati tutti vittime inconsapevoli del ciclista metropolitano: colui che attrezzato con e-bike, magari con gomme da motocicletta e motore da supercar, spadroneggia tra corsie del bus, marciapiedi e sensi unici, per non parlare delle zone pedonali.
Il cafone elevato all’hi-tech; un tipo che piace alla sinistra perché non inquina e – soprattutto – infrange le regole di convivenza civile che sono un vecchio simbolo del fascismo.
Nulla a vedere con il ciclista duro e puro, quello che suda e pedala; questi sono carichi di energia e il duro pedale non sanno neppure cosa sia. Però vogliono corsie, piste e preferenze, perché loro non inquinano, non emettono CO2 e salvano la terra.
Salveranno anche la Terra (forse) ma feriscono più persone loro che i «luridi» automobilisti. Il cafone in e-bike è una sub categoria di cittadino egoista e irrispettoso che pretende di appropriarsi dello spazio comune per i propri comodi. Non diamogli retta, né spazio.
* deputato Lega e municipale di Lugano