Il caporedattore sport di TeleTicino: "Angelo ha sempre fatto bene e bisogna ricordarselo. Di Leonid non si conoscono le strategie". Sul mercato: "Occhio alle situazioni di Sabbatini, Sadiku e Junior..."
LUGANO – Ma questo passaggio di proprietà si fa o non si fa? È la domanda che tutti i tifosi del FC Lugano, e non solo, si stanno ponendo da ormai qualche mese. Nelle ultime settimane le voci si rincorrono e gli scenari sembrano cambiare in continuazione. Angelo Renzetti andrà avanti da solo o il 100% delle azioni passerà nelle mani di Leonid Novoselskiy? Domanda, per ora, senza risposta ma che potrebbe finalmente giungere a una soluzione il prossimo 25 giugno, data in cui è fissata la deadline per il passaggio di testimone tra il presidentissimo Renzetti e il magnate russo.
Della situazione in casa Lugano, fresco (per la seconda volta in tre stagioni) di qualificazione diretta ai gironi di Europa League, ne abbiamo parlato con il caporedattore dello sport di Teleticino Luca Sciarini. "Leonid – esordisce – ha esercitato l'opzione di acquisto del 60% di Renzetti (il 40% lo possiede già lui ndr) e ha tempo entro il 25 giugno per presentarsi con i soldi. Se non riuscirà a trovare i capitali necessari, allora Renzetti andrà avanti da solo ancora per un anno. Poi dirà basta, lo ripete da anni ed è comprensibile che, senza l'aiuto di altri, la situazione diventa logorante".
"Quando a Lugano – continua Sciarini – si parla di Renzetti bisogna sempre pensare ai fatti. In dieci anni è partito dalla Challenge League e ha costruito qualcosa di importante, ottenendo anche due qualificazioni in Europa League. Non ha nemmeno a disposizione uno stadio per poter ospitare le dispute europee. È normale che faccia fatica ad andare avanti. Ripete in continuazione che vuole vendere, ma a una persona che ha a cuore il bene e il futuro del Lugano. E anche questo atto gli fa onore".
Ma quali possono essere le insidie dietro all'ipotetico passaggio di proprietà? "Chiaramente – prosegue –, ogni cambiamento può riservare incognite. Novoselskiy sta svolgendo un ottimo lavoro con il settore giovanile bianconero in qualità di presente, ma non è chiaro quali siano le sue strategie ed idee per il Lugano. Renzetti, invece, lo conosciamo da dieci anni e sappiamo che ha sempre fatto bene e che ha messo sempre il Lugano davanti a tutto. Se la trattativa dovesse andare in porto non bisogna aspettarsi grandi scossoni. Leonid, per sua stessa ammissione, non è Abramovic e di conseguenza è meglio sapere che non arriveranno a Cornaredo nomi eclatanti per vincere il campionato. È una persona che guarda molto al futuro e gli piace lavorare con i giovani".
Ma di cosa ha davvero bisogno il Lugano? "Di un nuovo stadio, indubbiamente. Inoltre, deve continuare ad avere una politica sana a livello economico". Con un eventuale passaggio di testimone tra Renzetti e il magnate russo, anche il futuro dell'allenatore Fabio Celestini potrebbe essere a rischio. "Infatti – spiega Sciarini – nel contratto del tecnico, appena rinnovato, è presente una clausola che qualora dovessero esonerarlo a causa del passaggio di proprietà verrà ricompensato con una buonuscita, mentre se è lui a decidere di andarsene non dovrà pagare nessuna penale".
Il presidente Renzetti e il direttore sportivo Giovanni Manna stanno in questi giorni lavorando alacremente sul fronte del mercato per puntellare la rosa in vista della prossima stagione, nella quale non potranno certamente contare sul contributo di Piccinocchi (destinazione Ascoli per lui) e Brlak (in partenza). "Il Lugano ha assolutamente bisogno di un portiere da affiancare a Noam Baumann, un ragazzo giovane che alterna buone prestazioni ad altre meno convincenti. Piccinocchi e Brlak dovranno essere sostituiti e quindi è possibile che arrivino due centrocampisti. Inoltre, c'è la questione legata a capitan Sabbatini, partito in vacanza ma non ancora sicuro del rinnovo di contratto. Andrà via anche Janko, ma i bianconeri si sono già assicurati da tempo Filip Holender, attaccante classe 1994 e capocannoniere della massima divisione ungherese".
Ma non è finita qui. "Bisogna vedere – conclude il caporedattore dello sport di Teleticino – cosa faranno Junior e Sadiku: entrambi sembrano destinati a partire alla ricerca di nuove (o vecchie nel caso di Sadiku) avventure. Tra due settimane, il Lugano tornerà ad allenarsi e quindi vivremo quindici giorni in cui è lecito aspettarsi importanti manovre di mercato".