Greta Gysin: "È una marionetta. Adesso che siamo tutti d’accordo su questo punto, possiamo discutere di soluzioni?". Camilla Mainardi: La questione ambientale si affronta con basi scientifiche e culturali, mica con treccine e simboli..."
STOCCOLMA – Una caduta di stile poco cristiana. Si può definire così il post pubblicato su Facebook nei giorni scorsi dalla pagina ufficiale di Radio Maria. Un post, senza tanti giri di parole, contro Greta Thunberg nel giorno del ‘Friday for Future’, ossia il venerdì d manifestazioni a favore del clima.
“Cara Greta – si legge nella ‘preghiera’ –, dopo che abbiamo buttato Dio nella pattumiera, vogliamo salvare il pianeta? Dopo che lasciamo sopprimere i feti umani, vogliamo proteggere i cuccioli animali? Dopo che confondiamo i generi, vogliamo salvare la specie? Dopo che aiutiamo gli uomini a morire, vogliamo salvare le foreste? Volto indignato il tuo, o forse manipolato. Giovani, non lasciatevi ingannare”.
Il post è rimasto online poche ore prima di essere rimosso. Ma tanto è bastato per scatenare polemiche.
Ma chi è davvero e chi c’è dietro a Greta Thunberg?
Greta Eleonora Thunberg Ernman è nata a Stoccolma, sotto il segno del Capricorno, il 3 gennaio 2003. È diventata celebre in tutto il mondo per la sua lotta a tutela dello sviluppo sostenibile e per le sue manifestazioni pacifiche davanti al Riksdag. A soli 16 anni è stata proposta come candidata al Nobel per la Pace. È figlia di una cantante d’opera, Malena Ernman, e di un attore svedese, Svante Tunberg. In questi mesi ha incontrato i potenti di mezzo mondo, compreso il Papa, ed è diventata simbolo ed esempio per decine di migliaia di giovani che si sono mobilitati per salvare la terra. Ma è anche finita nel mirino di scettici e negazionisti ed è protagonista di vignette e caricature poco rispettose. Ovvio, che un personaggio così profilato divida l'opione pubblica. Quando si diventa simboli di un'ideale se ne devono sopportare le conguenze.
Negli ultimi mesisu Greta se ne sono sentite di tutti i colori. La candidata verde Greta Gysin ha definito (provocatoriamente) la giovane attivista “una marionetta”. "Dai ammettiamolo - scrive sul suo sito web -: niente di ciò che dice è farina del suo sacco. Niente. Greta infatti ripete come un disco rotto ciò che i climatologi e la scienza cercano di farci capire da 40 anni: abbiamo un problema; si chiama cambiamento climatico; dobbiamo agire in fretta. Greta dunque è una marionetta.
Adesso che siamo tutti d’accordo su questo punto, possiamo discutere di soluzioni, di ciò che deve assolutamente essere fatto, e in tempi brevissimi, per evitare danni ben peggiori? Perché per chi non se ne fosse accorto: il problema non è la svedese con al volontà di ferro e le idee bene in chiaro. Il problema è che se non conteniamo l’aumento della temperatura globale a 1.5°C son gabole".
Nemmeno l’ex candidata PPD al Gran Consiglio Camilla Mainardi, per citare solo un paio di opinioni, apprezza particolarmente la figura della giovane svedese. “Se la amate – scrive sui social –, continuate ad amarla. Liberi di farlo. Io la trovo stucchevole e sono altrettanto libera di non apprezzarla. La questione ambientale è una cosa seria che va affrontata su basi scientifiche e culturali. Non certo con treccine e simboli”.
Ma chi c’è dietro alla Thunberg? Stando a un recente articolo del quotidiano La Repubblica, il cerchio magico di Greta si riduce a poche persone. Tutto ruota intorno ai suoi genitori, che finanziano parte dei viaggi in quanto son persone “più che benestanti”.
Inoltre – prosegue il giornale – la Thunberg ha sempre scritto i discorsi di proprio pugno, anche quello tenuto all’Onu. Vista e considerata l’esposizione mediatica, l’attivista più chiacchierata del momento ha dovuto affidare parte della comunicazione al Gscc, il network Global strategic communications council che affronta la crisi climatica. E a chi accusa la famiglia Thuberg di guadagnarci, Greta risponde: “Lo facciamo per la Terra, i soldi non c’entrano”.
Il padre Svante ha inoltre assicurato che “i proventi derivanti dal libro ‘La nostra casa è in fiamme’ verranno devoluti tutti in beneficenza a 8 organizzazioni non governative e altre associazioni”.