Il 23enne ticinese raccontato da Simona Genini: "Non solo simpatia, ma ammirazione. La perseveranza è la miglior medicina"
*Di Simona Genini
Uno degli “amori” di mio figlio sono i kart, tante domeniche passate a Magadino in pista con qualsiasi tempo. Lì si è tutti uguali, perché la passione per i motori prevale su tutto, questo spirito si rinsalda anche durante le pause pranzo quando si organizzano aperitivi e grigliate in comune.
Proprio in una di queste occasioni ho conosciuto Jonathan Giudice. Questo ragazzo, a pelle, mi è rimasto subito simpatico.. poi ho conosciuto la sua storia che vorrei brevemente condividere con voi e allora non vi è solo simpatia ma ammirazione per questo giovani di 23 anni che studia ingegneria elettronica a Bienne e nel tempo libero pilota go-kart, la cui vita è stata “stravolta” quando ad inizio 2018 gli viene diagnosticata la sclerosi multipla (e immagino cosa possa aver passato, una mia zia era stata colpita da questa malattia degenerativa per cui ancora oggi non esiste cura).
Lui che a 17 anni già debuttava alla guida di una monoposto nel campionato italiano di Formula 4 ha dovuto fare una scelta: continuare a correre e soprattutto a studiare o abbandonare tutto e farsi curare? Ma ecco ha deciso di indossare tuta casco e lanciarsi in pista combattendo questo male.. è diventato testimonial della società svizzera sclerosi multipla e prosegue serenamente nel suo cammino di studio e di svago.
Durante la gara sociale del Kart Club Locarno, tenutasi in pista a Magadino il 1° settembre, benché fossi assistente del direttore di gara (quindi dovevo essere imparziale e staccata) non è senza emozione che ho seguito la gara di Jonathan e visto l’enorme forza di volontà che contraddistingue questo ragazzo che ha portato a termine la corsa piazzandosi al terzo posto (durante l’ultima prova si vedeva la stanchezza ma non ha mollato)!! Ecco un esempio non solo per i giovani ma per noi tutti, la perseveranza è la miglior medicina.
*Avvocato