La deputata UDC si rivolge al Governo dopo aver ricevuto un flyer pubblicitario dallo studio dell'avvocatessa Coronelli, che figura iscritta all'Albo di Como: "Cosa si intende fare per tutelare gli avvocati del Canton Ticino?"
BELLINZONA – “Business is business direbbe qualcuno, anche – o forse soprattutto - sotto Natale. Natale però è anche quel periodo dell’anno dove le persone più sensibili e più fragili, per motivi personali, vengono “assalite” dallo sconforto e dalla malinconia. È proprio in questo periodo, forte di queste sensazioni, che alcuni se ne approfittano, facendo leva su questo “momento no” quando invece la maggior parte di noi, lo vive con gioia”. Inizia così l’interrogazione che la deputata UDC Lara Filippini ha inoltrato al Consiglio di Stato nella mattinata di oggi segnalando un caso capitatole personalmente.
“In bucalettere – continua –, in questo periodo si trova di tutto. Dalla classica corrispondenza postale, alle cartoline d’auguri, alle promozioni nei negozi, finanche a improbabili pubblicità di difesa di tipo legale con tariffe molto convenienti! Nella mia casella postale, il 23 dicembre 2019, mi sono ritrovata (vedi allegato) una nota pubblicità di "assistenza e consulenza giuridica" (?) LEX ET IUSTITIA CORONELLI che, con toni a dir poco accattivanti (?), chiede al lettore del flyer se sente di aver subito delle ingiustizie di tipo legale e, se la risposta è SÌ, ecco che è a sua disposizione con una prima consulenza telefonica e che la spesa a seguire si adatta alle esigenze di chi lo contatta. Nella pagina posteriore si parla poi che lo studio in maniera altisonante "protegge i diritti umani””.
E ancora: “Nelle norme deontologiche (CSD) emanate dalla SAV-FSA (Federazione Svizzera degli Avvocati), l’art.16 nello specifico, parla chiaro: “L'avvocato può fare pubblicità. La pubblicità deve essere veritiera, deve rapportarsi in maniera corretta con l'attività professionale e deve salvaguardare il segreto professionale.” Tramite i motori di ricerca in Internet figurerebbe un'avv. Coronelli all'albo di Como. Inoltre, la Signora in questione, oltre a non rispettare apparentemente tale norma, non avrebbe alcun tipo di brevetto riconosciuto su suolo elvetico e non è nuova alla nostra giustizia proprio per questo annuncio. Sembrerebbe sia poi stata espulsa in via definitiva dal territorio elvetico e che abbia percepito prestazioni della pubblica assistenza”.
“L’’Ordine degli Avvocati del Canton Ticino – espone Filippini – si è rivolto al Ministero pubblico, il quale ha emanato, nel settembre 2019, un decreto d’accusa, proponendo la condanna dell'interessata per violazione della legge sulla concorrenza sleale e violazione della legge sull’avvocatura. La donna ha impugnato il decreto, e la vicenda approderà dunque alla Pretura penale. Fino a un’eventuale condanna passata in giudicato, come per tutti, vige ovviamente la presunzione di innocenza, ma chi tutela fino ad allora le/i cittadine/i di questo cantone? Chi tutela i nostri avvocati regolarmente iscritti all’albo? Chi tutela il buon nome della nostra giustizia? Questo modo di agire, in ogni caso, non ci appartiene e – a mio avviso - deve esservi posto seriamente un freno”.
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte dalla deputate al Governo:
1. La Signora Coronelli dispone di quali titoli di studio? È iscritta nel registro degli avvocati svizzeri o UE/AELS?
2. La Signora Coronelli dispone dei necessari permessi secondo la LStr per risiedere in Ticino e/o esercitare un'attività lucrativa? In caso di risposta negativa, per quale ragione non si è ancora provveduto alle necessarie misure di allontanamento?
3. La Signora Coronelli ha debiti nei confronti del Cantone rispettivamente ha beneficiato di prestazioni assistenziali?
4. Visto il procedimento in corso per presunta violazione della legge sulla concorrenza sleale e violazione della legge sull’avvocatura, alla Sig.ra Coronelli la Magistratura ha imposto un divieto di pubblicità fino al termine del suddetto oppure no?
5.Per ovviare a un modo di agire che, è inutile negarlo, non ci appartiene, cosa intende fare l’On. Consiglio di Stato per porre un freno a tali pratiche? L’On. Consiglio di Stato ha margine di manovra in tal senso?
6. Per gli avvocati senza brevetto che esercitano pur non essendo iscritti all’Albo degli Avvocati, ma producono comunque testi legali a uso e consumo di chi vi si rivolge, sono previste sanzioni o tale pratica è ritenuta legale?
7. L’autorità cantonale di vigilanza sugli avvocati è intervenuta su casi simili nel passato? Quanti avvocati stranieri sono stati sanzionati e per quali motivi?
8. Che cosa intende fare l’On. Consiglio di Stato per tutelare da tali pratiche gli avvocati del Canton Ticino?