Il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif: "No guerra, solo proporzionata autodifesa". Si teme altra feroce risposta degli Stati Uniti
IRAN – Detto, fatto. L’Iran ha risposto col lancio di missili al raid americano di settimana in cui, “su ordine di Trump”, è morto il generale iraniano Qassem Suleimani. Questa notte, l’Iran ha risposto allo stesso modo: attaccando due basi militari irachene che ospitavano militari americani. Una è la base di al Asad, a 230 chilometri dalla capitale Baghdad, mentre l’altra è una base che si trova a Erbil, nella Nord dell’Iraq.
Il bilancio della risposta iraniana all’America non è ancora quantificabile. Alcuni media parlano però di circa 80 morti e 200 feriti. Non si è fatto attendere il tweet di Donald Trump, che sui social scrive: “Va tutto bene. Le valutazioni sui danni sono ancora in corso e un comunicato ufficiale è atteso nella giornata di oggi”. Dal canto suo, il ministro degli Esteri dell’Iran Javad Zarif ha definito l’attacco di questa notte come “un’autodifesa proporzionata” ricordando che l’Iran “non vuole un escalation delle violenze o una guerra”.
Nei giorni scorsi, Trump aveva dichiarato di “avere pronta una lista di 52 siti da colpire” nel caso in cui l’Iran avesse risposto. Il comando della Guardia rivoluzionaria iraniana ha avvertito che, ora, se gli Stati Uniti dovessero rispondere sono attesi “più vasti attacchi”.