Sui fondovalli svizzeri manca neve, mentre in Medio Oriente...Gli esperti: "Dati alla mano, viene da dire che le stagioni non esistono più.."
LOCARNO – Ma esistono ancora le stagioni? Domanda legittima visto e considerato che – di questi tempi – sembra non esserci più alcuna differenza tra inverno e primavera, tra estate e autunno. Un esempio? Semplice: non fosse stato per i cannoni sparaneve i campioni di sci ad Adelboden (Canton Berna) non avrebbero potuto disputare la Coppa del Mondo, tenutasi lo scorso fine settimana sul ripido pendio del Chuenisbärgli. Fondovalli senza un fiocco di neve in Svizzera, quindi, e neve sulle montagne dell’Arabia Saudita. No, non stiamo scherzando e sì, sembra un mondo alla rovescia. Tanto che l’Ufficio meteorologico dell’Arabia Saudita ha deciso di diramare un avviso in cui consiglia ai cittadini di “rifugiarsi al caldo ed evitare di avventurarsi in zone isolate”.
Colpa – Ça va sans dire – del chiacchierato surriscaldamento climatico tanto caro a Greta Thunberg. “Premettiamo – ci spiegano dalla stazione meteorologica di Locarno-Monti – che i dati in nostro possesso non sono ancora sufficienti per analizzare statisticamente il fenomeno. È anche vero che da qualche anno stiamo assistendo a un estremizzazione delle condizioni climatiche. Viene da dire che, dati alla mano, le mezze stagioni non esistono più. La Terra si scalda di continuo e questo porta ad affermare che in futuro andremo sempre di più in questa direzione”.
Detto questo, è importante precisare che “generalmente il mese di gennaio è avaro di precipitazioni. L’assenza di piogge di questi giorni (non piove da prima di Natale ndr) non è, quindi, qualcosa di così fuori dall’ordinario”. A basse quote “le temperature di questi giorni rientrano comunque nella norma, mentre in montagna registriamo temperature un po’ troppo calde per il periodo”, continuano da Locarno Monti.
Quello che si sta avviando verso la fine è un mese di gennaio tendenzialmente “in linea con la media”. Non parliamo infatti di un inizio di 2020 da record. “No, stando alle nostre proiezioni e prendendo in riferimento i dati di Lugano, quello attuale sarà il 49esimo mese di gennaio più secco della storia. A livello di temperature, invece, dovrebbe essere il settimo gennaio più caldo di sempre. Al primo posto della speciale classifica si piazza il gennaio del 2007”.
Verso una primavera anticipata
L’inverno durerà – astronomicamente parlando – fino al 20 marzo. Fino a quando ci sarà l’equinozio di primavera, ma in Ticino “si va verso una primavera anticipata”. Chi soffre di allergie al polline è meglio che si armi di fazzoletti. Regula Gehrig di MeteoSvizzera ha confermato a Tio.ch che la presenza del polline di nocciolo nel nostro Cantone a metà gennaio è “alta”. Lo scorso anno, per esempio, i noccioli “si sono risvegliati a inizio febbraio”. “È un primo indizio – affermano gli esperti a Liberatv – di primavera anticipata.
La settimana
Domani, mercoledì 15 gennaio, sul Ticino centro-meridionale banchi nuvolosi bassi, in parziale dissoluzione nel pomeriggio; altrove in prevalenza soleggiato. A basse quote temperatura minima fra -3 e +2 gradi, massima 6. Giovedì in prevalenza soleggiato con foschia a basse quote. A basse quote temperatura minima fra -4 e +2 gradi, massima 8. Prevalentemente soleggiata anche la giornata di venerdì con nuvolosità in aumento verso sera, seguita nella notte da alcune deboli precipitazioni. Inizia, invece, con una leggera pioggia la giornata di sabato con passaggio a tempo asciutto in giornata. Soleggiata e ventosa la giornata prevista per domenica.