Enos Bernasconi, responsabile del servizio malattie infettive dell'EOC, spiega: "Stiamo allestendo un protocollo di emergenza per una diagnosi precoce"
MENDRISIO – Poco si sa sul nuovo misterioso virus che sta preoccupando la Cina. Sono pochi, ma inquietanti, i dati certi: ad oggi sono nove i morti in Cina a causa del nuovo coronavirus denominato “2019-nCoV”. I casi accertati salgono di giorno in giorno: in una conferenza stampa, le autorità di Pechino hanno confermato che “in tutto il Paese sono stati accertati oltre 400 casi”. Un primo caso è sorto anche in America, altri contagi si sono verificati in Giappone, in Corea del Sud, in Thailandia, Thaiwan, Macao e uno anche in Australia.
Il virus, lo ricordiamo, è trasmissibile da uomo a uomo e si manifesta con i sintomi della polmonite. La sua origine – presumono le autorità cinesi – è da ricondurre a un mercato della città di Wuhan (Cina centrale).
I rischi per l'Europa e il Ticino
Ma il virus può arrivare fino in Europa? Quali sono i rischi? Per rispondere a queste domande, l’Organizzazione Mondiale della sanità ha convocato per oggi un comitato d’emergenza per “"accertare se il focolaio di casi rappresenti un'emergenza di salute pubblica di livello internazionale" e per definire quali "raccomandazioni seguire per fronteggiarla”. Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) mantiene ha alzato il livello di rischio dell’arrivo del virus in Europa da “basso” a “moderato”. Questo, anche, in virtù delle imminenti celebrazioni del Capodanno lunare cinese. Evento che – stando alle stime – porterebbe circa sette milioni di cinesi a viaggiare verso l’estero.
"Meglio prepararsi che preoccuparsi"
E in Ticino regna la preoccupazione? “No – risponde il responsabile del servizio malattie infettive dell’EOC Enos Bernasconi -. È meglio prepararsi che preoccuparsi. L’EOC – spiega ai media il responsabile – “sta allestendo un protocollo di emergenza per una diagnosi precoce e l’isolamento di eventuali casi”.
La prevenzione in Svizzera
L’Ufficio federale della sanità pubblica, interpellato dall’ATS, ha spiegato che per il momento “la Svizzera non ha adottato misure particolari in merito al coronavirus. Eventuali provvedimenti saranno presi in base agli sviluppi, che continuiamo a tenere monitorati”.