Il medico cantonale comunque cerca di tranquillizzare. Nel frattempo, una persona positiva sarebbe stata ricoverata a Como, mentre una ticinese ha partecipato a una gara podistica a cui era presente il 38enne in ospedale a Codogno
BELLINZONA – Ci sono due videoconferenze alla settimana fra medici cantonali la settimana per tenersi informati sul Coronavirus e eventualmente coordinarsi. Insomma, nulla viene lasciato al caso. Secondo Giorgio Merlani, medico cantonale ticinese, interpellato dal Corriere del Ticino, spiega come a suo avviso l’epidemia si può ancora salvare, grazie anche alle misure ritenute draconiane messe in atto dalla Cina.
Il fatto che ci siano contagi, e che aumentino, in Lombardia, non gli fa cambiare idea. “Dirò di più: sono stupito che in Svizzera non ne abbiamo ancora avuti, visti i tanti contatti con la Cina a livello turistico ed economico. Tutti i casi sospetti, circa 300 dall’inizio della crisi, si sono rivelati negativi. Avremo un caso positivo, è solo questione di tempo”. Della serie: prima o poi capiterà.
Non siamo ai livelli di trasmissione comunitaria, ovvero “quando si presentano casi di contagio privi di una relazione spiegabile con precedenti casi conosciuti. Il caso lombardo per esempio è molto chiaro, come molto chiara è risultata la catena di trasmissione. Trasmissione comunitaria significa che salendo sul bus avresti il rischio di venir contagiato senza sapere da chi. In Europa non siamo certo a questo punto”. Anche la misura di chiudersi in casa a suo avviso è stata dettata dalla necessità di comprendere le catene, cioè chi ha trasmesso il virus a chi. “Le misure davvero adeguate seguiranno”, sostiene.
“L’emotività, per definizione, è più vicina alla pancia dell’uomo che non alla testa. E più si fa irrazionale, più si trasforma in paura. È fondamentale quindi mantenere sempre in primo piano la ragione, la ricerca di informazioni e fonti attendibili”, rimarca.
Tio.ch dà notizia di una ticinese che potrebbe aver avuto contatti col 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno. I due hanno partecipato alla stessa gara podistica del 2 febbraio a Portofino. La donna non ha voluto commentare, ad ogni modo, precisa l’articolo, visto il gran numero di persone presenti un loro contatto diretto è improbabile.
Intanto, un paziente positivo al Coronavirus è stato ricoverato al Sant’Anna di Como, riferisce la Provincia di Como. Proverrebbe dal Lodigiano, la zona sinora più colpita.