CRONACA
Pianezzi: "In Svizzera si trovano receptionist formati. All'inizio pensavo che quell'annuncio fosse un fake"
Per il presidente di HotellerieSuisse Ticino, il problema non è tanto il salario (in linea con il minimo del CCL, anche se per quel ruolo si dovrebbe pagare di più), bensì il fatto che il salario fosse espresso netto e in euro

BELLINZONA - Inizialmente pensava fosse un fake, poi si è reso conto che l’annuncio che offre 1'500 euro netti, tolti vitto e alloggio, a una receptionist era reale. Il problema è più il modo in cui è formulata l’offerta che lo stipendio vero e proprio, che se si considerano i minimi del CCL dell’albergheria non si scosta di molto, anche se solitamente per quel ruolo si prende qualcuno di già formato e dunque pagato di più.

Del caso del giorno abbiamo parlato con Lorenzo Pianezzi, presidente di HotellerieSuisse Ticino, cogliendo anche l’occasione per capire come sta andando “Vivi il tuo Ticino”.

Abbiamo visto la vostra presa di posizione, personalmente cosa vuole dire in merito a quanto successo?

“Che le normative e i regolamenti vanno rispettati. Tra l’altro abbiamo contribuito anche noi a crearli, dato che il CCL è messo a punto da datori di lavoro e parti sindacali. Siamo coscienti di quanto abbiamo studiato e scritto nel contratto collettivo, sappiamo che il salario netto non si può proporre, soprattutto non si può fare un salario in euro e ci attendiamo che tutti gli operatori seguano le direttive”.

Quindi vi turbano di più questi due fattore rispetto ai ‘soli’ 1'500 euro?

“Il salario è basso, però se dal salario minimo di 3'470 degli albergatori si toglie quel che si deve e anche il vitto e l’alloggio non siamo molto lontani. L’errore è averlo pubblicato netto. Manca comunque qualcosa, un 100-200 franchi”.

Non possiamo dunque parlare di dumping?

“No, non è il caso. Poi ovviamente c’è il discorso della funzione ricercata. Si parlava di una recezionista. Se è formata va pagata 4'200 franchi. Il minimo è per una persona non formata. In questo caso si pretendevano tre anni di esperienza più le lingue. Per la reception abbiamo un minimo di 4'200 franchi perché partiamo dal presupposto che per un posto di lavoro a contatto con la clientela ci sia una certa formazione, oltre alla conoscenza delle lingue nazionali e dell’inglese”.

Facendo un passo indietro, la pagina Facebook dell’UDC aveva pubblicato l’annuncio, alcuni operatori turistici hanno chiesto di rimuoverlo parlando di fake. Lei era tra questi?

“Quando ho visto la notizia, con la ricerca di un dipendente italiano ad Ascona, dove c’è molta clientela tedesca e semmai avrebbero potuto cercare, se volevano rimanere nell’UE, un germanico e con la candidatura da inviare a un indirizzo email che iniziava con ‘booking’, l’ho pensato. Generalmente le candidature vanno mandate alle risorse umane o alla direzione, non all’indirizzo dove si fanno le riservazioni. Con grande stupore ho scoperto che l’annuncio era vero”.

Ha parlato con l’albergatore?

“Solo via WhatsApp, gli ho chiesto se fosse un annuncio reale o una fake news”.

L’albergatore si è sfogato su Facebook, cosa pensa del suo post?

“Sul suo sfogo, il discorso non può essere legato solo al salario dei dipendenti bensì ai costi dell’albergheria in genere. Sappiamo che gli alberghi se non hanno lavori di ristrutturazione ogni anno diventano dopo dieci anni bisognosi di enormi lavori e dunque enormi spese. Capisco la difficoltà di colleghi che non hanno potuto o saputo mettere da parte profitti per rinnovare la struttura e non hanno potuto fare qualcosa di anno in anno, quando la regola sarebbe di fare ogni anno qualcosina. Va detto che negli ultimi anni c’è stata una forte pressione sui prezzi dell’albergheria. Si è assistito a una diminuzione dei prezzi delle camere ed ha comportato minori entrate a tutti. Sto parlando in generale, escludendo il caso. Poi ci si è messo il Covid che ci ha dato una bella stangata. Parliamo però di un discorso più ampio, che mi piacerebbe affrontare con esperti di economia. Il fatto di volare a Maiorca per 30 euro ci ha messo in crisi”.

Nel famoso post veniva detto che il posto di lavoro non interessa a nessuno svizzero, lei cosa ne pensa?

“Sono sue considerazioni personali e non entrerei in merito. Secondo me no, di receptionisti elvetici si trovano, anche di madre lingua tedesca, dato che a Ascona ci sono sempre germanici”.

Esulando dal tema, come sta andando l’iniziativa “Vivi il tuo Ticino”?
“Le persone stanno iniziando ad arrivare, così come le riservazioni. Saranno nettamente minori rispetto ai buoni presi per la gastronomia, ma si tratta di un discreto successo, è qualcosa di molto interessante e che supera quanto mi aspettavo, soprattutto per quanto concerne la gastronomia. Per l’albergheria avremo meno risultati, ne parlavo con Christian Vitta nei giorni scorsi a margine di un evento. Sicuramente l’iniziativa rafforzerà la curiosità del ticinese di scoprire luoghi del Cantone che non conoscerà. Ma, ripeto, verrà sfruttata più per i ristoranti, anche se era prevedibile”.

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