Il Tribunale amministrativo federale ha sostanzialmente confermato le violazioni dei doveri d'ufficio da parte sua. “Rispetto la decisione, tuttavia continuo a respingere fermamente l’accusa di menzogna"
BERNA - Il Tribunale amministrativo federale ha sostanzialmente confermato le violazioni dei doveri d'ufficio da parte del procuratore generale Michael Lauber constatate dall'AV-MPC. In particolare, per quanto riguarda il terzo incontro con il presidente della FIFA, anche il Tribunale ritiene che vi sia stata una grave violazione dei doveri d'ufficio.
L'AV-MPC ha preso atto della sentenza del Tribunale amministrativo federale del 22 luglio 2020. Il Tribunale ha confermato sostanzialmente le violazioni dei doveri d'ufficio da parte del procuratore generale Michael Lauber accertate dall'AV-MPC e ha constatato che il procuratore generale nell'interrogatorio condotto il 12 novembre 2018 ha affermato intenzionalmente il falso all'AV-MPC, quando ha deliberatamente taciuto il terzo incontro con il Presidente della FIFA Infantino, violando così gravemente il suo dovere d'ufficio e il suo obbligo di agire lealmente.
La testimonianza del procuratore generale Michael Lauber è stata per l'AV-MPC la ragione principale per l'avvio del procedimento disciplinare. Il Tribunale amministrativo federale ha confermato ulteriori violazioni dei doveri d'ufficio, ma ne ha valutato in parte diversamente la gravità. Tuttavia, come l'AV-MPC, ha concluso che il procuratore generale ha danneggiato la reputazione del Ministero pubblico della Confederazione e che non è consapevole né convinto della scorrettezza del suo operato.
Nell'ambito della sanzione più severa possibile ai sensi del diritto del personale sotto forma di riduzione dello stipendio, che rimane in vigore, il tribunale diminuisce la riduzione dello stipendio del procuratore generale Michael Lauber dall'8 al 5 per cento.
Ma il colpo di scena arriva dopo: Lauber ha deciso di dimettersi. “Rispetto la decisione del Tribunale amministrativo federale. Tuttavia continuo a respingere fermamente l’accusa di menzogna. Ciononostante, la mancata fiducia nei miei confronti in qualità di Procuratore generale danneggia il Ministero pubblico della Confederazione”, ha dichiarato. “Pertanto, e nell’interesse dell’istituzione, offro le mie dimissioni alla Commissione giudiziaria competente. Ne discuterò le modalità direttamente con quest’ultima”.