"Yes, she did it"! La giovane luganese voleva dimostrare che anche le donne possono percorrere gli stessi percorsi degli uomini affrontando i 3 Grand Tours, il Covid l'ha costretta a puntare sulla strade di casa
LUGANO - "Yes, she did it!" (sì, l'ha fatto!): con questa espressione inglese, che riprende vagamente il nome del suo progetto "Yes, I can!", si potrebbe così riassumere l'ultimo exploit dell’ultracycler ticinese Valentina Tanzi, che ha infatti terminato mercoledì di pedalare in solitaria le 8 tappe del percorso del Tour de Suisse, gara su più giorni del ciclismo su strada e riservata unicamente ai professionisti uomini e che quest'anno non ha avuto luogo a causa del COVID-19.
Con "Yes, I can!", Valentina vuole dimostrare e comunicare che anche una donna può pedalare i 3 Grand Tours del ciclismo su strada (Giro d'Italia, Tour de France e La Vuelta). Non lo fa infatti solo per sfidare se stessa: le donne professioniste non hanno attualmente nemmeno un "Grand Tours" di 3 settimane come i loro colleghi maschi, ma una versione più breve della gara italiana (10 giorni) e un unico giorno sia in Francia che in Spagna.
A causa del Coronavirus, Valentina, oltre a lavorare a tempo pieno come tutti, ha voluto riorganizzare il suo "Yes, I can!", dato che si è ritrovata praticamente con l'estate libera, dato che in teoria, secondo il calendario "pre Covid-19", avrebbe già completato il Giro d'Italia e il Tour de France. Ha così pensato di mettersi nel frattempo alla prova sulle strade di casa del Tour de Suisse. La Svizzera è un paradiso per le due ruote e sarà pure piccola, ma è un paradiso immenso quando si tratta di pedalare ed è ricca di perle nascoste al turismo di massa. Purtroppo la meteo non è stata dalla parte di Valentina e piogge intense, forte vento contrario e freddo le hanno fatto compagnia per metà delle tappe, anche su alcuni passi alpini.
Infine, qualche numero: la luganese ha pedalato complessivamente in 8 giorni 1'065,9 km per un dislivello positivo di 18'349 m.