CRONACA
Prima la notizia dei licenziamenti, poi la speranza di essere riassunti. Natale di dubbi per i dipendenti della SNL attivi a Locarno
I sindacati: "ieri si era detto che le trattative sarebbero proseguite per altri due mesi: invece la Società navigazione del Lago di Lugano oggi li ha lasciati a casa". La SNL: "Il nostro obiettivo è riassumere tutto il personale disponibile"

LUGANO - Un fulmine a ciel sereno, una di quelle notizie capaci di rovinare il Natale: tutti i dipendenti del Consorzio per la navigazione sul Lago Maggiore che operano a Locarno dal 1o gennaio non avranno più un posto di lavoro. Ma poi forse è arrivata la schiarita: le trattative sono in corso.

La bomba era arrivata da una nota congiunta di Unia e del Sindacato del personale dei trasporti (Sev). "In un quadro negoziale tutt’altro che chiaro sul futuro del Consorzio, la Direzione di SNL ha sottoposto ai propri dipendenti di Locarno una serie di contratti a raffica. Prima offrendo un contratto su Locarno solo se il Consorzio proseguirà oltre il 31 dicembre 2020, poi ritirando la proposta e proponendo un contratto della durata di 1 anno con impiego sul Lago Ceresio. I dipendenti di Locarno hanno chiesto alla Direzione di aspettare per sottoscrivere il contratto, fintanto che sia chiarito il futuro della navigazione sul bacino svizzero del Lago Maggiore, considerato che erano e saranno appunto in corso delle trattative. Il 23 dicembre è arrivata la comunicazione sul proseguimento delle trattative sul Consorzio per ulteriori 2 mesi. La gioia dei marinai è però stata castrata dal datore di lavoro SNL che invece di continuare ad impiegarli, ha preferito lasciarli a casa”, si legge. “Per i marinai licenziati, un altro schiaffo e un’umiliazione dopo aver lottato con caparbietà per il loro posto di lavoro nello sciopero del 2017 e per un contratto collettivo di lavoro nel 2018”.

Tutti ricorderanno infatti i 'pirati' della navigazione, col loro sciopero. 

"Siamo increduli e angosciati. Le fallimentari strategie di imprenditori privi di scrupolo rischiano inoltre  di assestare un colpo mortale al Consorzio nato poco più di 2 anni fa e presentato in ”pompa magna” quale caposaldo per rilanciare il turismo dell’intera regione", ha tuonato il ForumAlternativo. "Il Consiglio di Stato come pure i comuni che si erano spesi per la nascita del Consorzio devono agire con la massima urgenza e obbligare i dirigenti della Società di Navigazione di Lugano a ritirare immediatamente i licenziamenti. A maggior ragione considerato che l’azienda ha ricevuto ingenti aiuti statali. Questo modo di agire è irresponsabile ed immorale e non può essere assolutamente tollerato. Un Governo e una classe politica che ha cuore il benessere dei propri cittadini deve ora agire, convocare urgentemente i dirigenti della Società di navigazione e imporre loro la revoca di tutti i licenziamenti. La posta in gioco è enorme. La salvaguardia dell’occupazione deve essere anteposta agli interessi di bottega di imprenditori avidi ed irresponsabili. Come pure le prospettive turistiche di un’intera regione".

nel tardo pomeriggio, la Società Navigazione del Lago di Lugano ha detto la sua. "Le trattative per il rinnovo degli accordi di collaborazione sul bacino svizzero del lago Maggiore sono in corso a livello ministeriale ed in data 23.12.2020 è stato trovato un accordo di principio per una proroga fino al 28 febbraio 2020.  L’operatività della linea Locarno Magadino è garantita anche oltre il 31.12.2020, data di scadenza dell’accordo in essere. SNL confida nel buon esito delle trattative e continua a lavorare per consolidare le attività in essere e per migliorare l’offerta di navigazione nello spirito di un rilancio della navigazione sui laghi ticinesi. SNL opera in costante coordinamento con le autorità Federali, Cantonali e Comunali, con il fermo obiettivo di riassumere tutto il personale disponibile appena definiti gli accordi di rinnovo dei contratti consorziali e ricevute le necessarie autorizzazio".

Insomma, la volontà di riassumere tutti pare esserci: la speranza si riaccende. Per i 'pirati' sarà un Natale di tensione e dubbi. 

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