Sciopero sul Lago Maggiore, i sindacati: "Storia di dumping grave". La SNL reagisce: i rinforzi arrivano dal Ceresio
Salari ribassati del 15% e totale chiusura della direzione nelle trattative per il contratto collettivo di lavoro: sono questi i due principali motivi alla base dello sciopero inscenato dai dipendenti locarnesi
© Ti-Press / Gabriele Putzu
LOCARNO – Salari ribassati del 15% dal 1 gennaio 2019 e totale chiusura della direzione SNL nelle trattative per il contratto collettivo di lavoro. Sono questi i due principali motivi che hanno spinto i dipendenti della Navigazione sul Lago Maggiore a inscenare uno sciopero per la giornata di oggi, martedì 3 luglio dalle 8:30 alle 18:00.
"Detto in altre parole – scrivono i sindacati UNIA, OCST e SEV in una nota stampa – è una storia di dumping, se possibile ancora più grave dal momento che l'azienda beneficia di importanti sussidi cantonali".
"L'ostinazione della direzione SNL – aggiungono i sindacati – è ancor meno comprensibile alla luce del business plan presentato in più occasioni in cui era stata individuata come via praticabile un adeguamento salariale del 5% dei salari SNL per tutti i dipendenti dei due laghi, calcolato su 32 unità lavorative attive sul bacino svizzero del Lago Maggiore e non 17, che corrisponde all'attuale forza lavoro sul Lago Maggiore".
È arrivata puntuale anche la reazione della SNL allo sciopero dei dipendenti locarnesi delle ex NLM. Alcuni marinai provenienti dal Ceresio saranno, infatti, attivi sul Lago Maggiore per garantire le corse bloccate dallo sciopero.
La misura – riferisce il Corriere del Ticino – è stata accolta con sconcerto da sindacati e scioperanti, i quali hanno comunque ribadito la volontà di tornare al tavolo delle trattative.