CRONACA
"Briciole dal Cantone per il contributo al Polo Sportivo eventi di Lugano"
Il deputato Paolo Ortelli: "Dove è finita la tanto decantata valenza cantonale di una simile struttura sportiva?"

LUGANO – Il contributo finanziario del Cantone per le realizzazione del Polo Sportivo Eventi del Luganese fa storcere il naso al deputato PLR Paolo Ortelli, che tramite un'interpellanza interpartitica mira a fare luce sulla questione "dove è finita la decantata valenza cantonale di una simile struttura sportiva?".

Quello del PSE è "un progetto, che andrà finalmente, dopo decenni di attesa, a colmare un deficit infrastrutturale per le attività sportive di base e di élite cantonali, che vede ad oggi il Cantone indiscutibilmente come il fanalino di coda a livello di Confederazione in un confronto tra Cantoni".

"A mezzo stampa – scrivono i deputati – apprendiamo con una certa incomprensione, come in questo accordo – a fronte di un importante investimento complessivo pari a 229 mio di franchi, che precede una quota parte pubblica significativa diluita su più anni da parte della Città di Lugano – il Cantone ha deciso per una partecipazione a sostegno forfettaria pari a soli 6 mio di franchi. La delusione è stata chiaramente manifestata dall’Esecutivo cittadino. A titolo di paragone, nel messaggio municipale troviamo riportati i dati ufficiali di alcune posizioni assunte dai diversi Governi cantonali, laddove si sono eseguite dell’edificazioni di nuovi impianti o ad importanti ristrutturazioni degli stessi attraverso contributi a fondo perso".

E ancora: "Contributi che come possiamo vedere variano in percentuale tra il 10% ed il 33% dell’investimento. E che per impianti completamente nuovi (Lucerna, Berna) si attestano attorno al 15 % dell’investimento totale concernente l’arena sportiva, che nel caso del progetto della Città di Lugano (stadio e palazzetto sportivo) ammonta a circa 155 milioni di franchi. Considerazioni queste che per analogia, anche se riprese solo attestandosi a contributi minimi decisi da altri Cantoni in situazioni analoghe, porterebbero sicuramente ad immaginare, ed attendersi ragionevolmente, un potenziale contributivo decisamente superiore a quanto deciso".

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Consiglio di Stato:

1. Quanto riportato dalla stampa corrisponde al vero?

2. Sono previste altre forme di accordi su contributi finanziari a fondo perso?

3. Sulla base di quali criteri il CdS ha deciso per un tale importo?

4. L’importo contributivo limitato è dettato da ragioni contingenti legate alla situazione finanziaria del Cantone tornata nelle cifre rosse a causa della pandemia?

5. Da altri fattori? Se si da quali?

6. Il Cantone continua a riconoscere il progetto del Polo Sportivo ed Eventi quale progetto infrastrutturale di valenza cantonale così come espresso recentemente più volte, e che trova nelle parole dell’ex Consigliere di Stato Gabriele Gendotti, risalenti al 2008, l’espressione, mai contestata dall’attuale Esecutivo cantonale, con la denominazione di logica di “Stadio Ticino”?

7. Se no, per quali ragioni?

8. Se il Cantone continua a ritenere il PSE come progetto di valenza sportiva e sociale cantonale ritiene il contributo proposto a sostegno del progetto di entità adeguata?

9. Il Cantone non ha mai immaginato che una tale infrastruttura, proprio perché adeguatamente sostenuta da parte del Cantone, possa porsi quale importante investimento indiretto a favore dell’intero sport ticinese, anche nel nome della spesso solo decantata valenza sociale della cultura sportiva, e quindi di fatto “imporre” uno statuto di casa dello sport d’élite Ticinese per le discipline in esso esercitabili?

10. Qualora, ad esempio in futuro, come gli sportivi ticinesi possono solo augurarsi, ritroveremo un’altra compagine cantonale nell’élite del calcio nazionale o di altre discipline, il Cantone intende sostenere nuovamente una nuova infrastruttura?

11. L’accordo di partecipazione finanziaria proposto e sostenuto dall’Esecutivo luganese tra investitori pubblici e privati prevede un finanziamento pubblico spalmato su più anni (27). Questo fatto non potrebbe indurre il Cantone a far valere in modo fattivo e concreto il riconoscimento della valenza cantonale dell’infrastruttura prevedendo un analogo e parallelo approccio di sostegno finanziario costante e spalmato nel tempo? Quindi valutando di entrare in materia immaginando un contributo a fondo perso di entità maggiore?

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