POLITICA E POTERE
Le precisazioni del Municipio di Lugano. "Il progetto PSE non si può scomporre"
L'Esecutivo ci tiene a ribadire che l'accordo col Gruppo HRS è conforme a quanto richiesto dal bando di concorso. "In caso di no al via libera, il Lugano retrocederà"
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LUGANO - La Città di Lugano – alla luce delle numerose e reiterate affermazioni scorrette relative al progetto di Polo sportivo e degli eventi (PSE) – ritiene necessario chiarire le inesattezze più evidenti e fuorvianti. In particolare, il Municipio sottolinea con fermezza che chi sostiene oggi l’ipotesi di spezzettare il progetto realizzando solo i contenuti sportivi ne sta decretando la fine.

Il primo elemento su cui la Città desidera fugare ogni diceria è relativo all’accordo generale di partenariato pubblico privato (PPP) definito con il Gruppo HRS SA, che è stato raggiunto con piena soddisfazione del Comune, in piena conformità alle condizioni poste dal bando di concorso e in un clima di dialogo e disponibilità continui dei partner convolti. Non corrisponde quindi al vero che il negoziato abbia favorito HRS SA: le trattative hanno anzi gettato le basi per una collaborazione trasparente ed efficace.

Il secondo elemento riguarda la presunta possibilità di estrapolare dal progetto i contenuti sportivi, realizzando solo l’Arena e il Palazzetto dello sport a spese della Città. Si tratta di una proposta-alibi che equivale di fatto all’affossamento di un progetto che riqualifica il comparto di Cornaredo, valorizza e amplia gli spazi pubblici, crea aree verdi e un nuovo parco a beneficio di tutta la cittadinanza. Oltre a restare senza stadio e senza Palazzetto dello Sport, Lugano perderebbe insieme agli investimenti fatti finora anche una preziosa possibilità di sviluppo urbanistico, economico, di valorizzazione del quartiere, del settore dello sport e della qualità di vita.

L’approvazione dell’accordo di PPP da parte del Consiglio Comunale rappresenta l’atto decisivo e non procrastinabile necessario per dare l’avvio definitivo alla realizzazione del PSE. Inoltre, una realizzazione a tappe del progetto Sigillo - degli architetti Cruz Ortiz + Giraudi Radczuweit – è già stata prevista dalla Città e contempla proprio l’edificazione prioritaria dei contenuti sportivi. Tuttavia gli elementi che costituiscono il progetto – così come definito dal bando di concorso per il finanziamento dell’opera - sono da considerare un insieme coeso e non scindibile.

Il modello di finanziamento misto PPP è ormai da decenni la chiave di volta che permette agli enti pubblici di realizzare opere importanti tutelando la solidità delle casse comunali e ampliando il loro orizzonte di sviluppo. Nelle maggiori realtà urbane svizzere ed europee,
infatti, le arene sportive sono oggi finanziate grazie a un partenariato virtuoso che porta nella vita delle città dinamismo e benessere, creando luoghi sia privati sia pubblici di aggregazione, svago, lavoro e incontro. 

Solo con una struttura poli-funzionale così come è stato concepito il PSE sarà possibile rendere il progetto una vera e propria dinamo capace di trasformare e di dare impulso all'economia locale, riqualificare l'intero quartiere ed evitare l’effetto “cattedrale nel
deserto”.

Non da ultimo, l’approvazione dell’accordo di PPP da parte del Legislativo è un passo  importante per confermare i tempi per l’avvio della realizzazione di uno stadio di categoria A-plus, condizione essenziale per il rinnovo dell’autorizzazione eccezionale concessa dalla Swiss Football League al Football Club Lugano (FCL). Se il progetto Sigillo dovesse essere bloccato per l’assenza di atti concludenti (mancanza di finanziatori, caducità di parte o dell’intero progetto, mancanza di prospettiva concreta di inizio e termine lavori) l’autorizzazione eccezionale non potrà più essere concessa, con conseguente retrocessione dell’FC Lugano in Challenge League e nessuna possibilità di nuova promozione nel breve termine data la mancanza di uno stadio a norma di licenza.

La strada verso uno sviluppo della Città passa attraverso il coraggio di credere in un progetto le cui basi sono state gettate già nel 2010, traghettato con successo attraverso le secche della crisi finanziaria degli anni seguenti, preso a carico, affinato, sviluppato e consolidato dai servizi dell’amministrazione in collaborazione con i partner esterni, interessante per gli investitori  privati e oggetto di un negoziato accorto conclusosi positivamente. Manca solo un passo per partire con la realizzazione, Lugano non può permettersi di perdere questa occasione.

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