L'ex vicario generale della Diocesi di Lugano racconta gli ultimi difficili mesi alla RSI. L'intervista completa in onda alle 11:00 su 'Millevoci'
LUGANO – Don Azzolino Chiappini rompe il silenzio e parla della vicenda che lo ha visto finire in carcere per tre giorni. Il novembre scorso, ricordiamo, fu aperto un procedimento penale a carico dell’ex vicario generale della Diocesi di Lugano.
Gli accertamenti, specificò una nota del Ministero, "dovranno in particolare stabilire eventuali comportamenti di rilevanza penale con riferimento alla presenza, in un appartamento occupato dall'uomo, di una 48enne straniera risultata priva di regolare permesso di soggiorno. Le ipotesi di reato sono quelle di sequestro di persona, coazione e lesioni semplici per condotta omissiva". Ipotesi di reato cadute qualche giorno fa, quando il Ministero pubblico ha emanato un decreto di abbandonato “non essendosi corroborati gli indizi dei reati ipotizzati”.
Don Azzolino Chiappini ha rotto il silenzio tramite un’intervista alla RSI. “Sono stati momenti difficili, ma ero tranquillo perché in coscienza sapevo che non vi era nulla di grave né di penalmente rilevante”. La testimonianza della donna implicata nella vicenda “è stata determinante, perché è stata lei a spiegare che restava in casa per sua scelta. Forse avrebbero dovuto sentirla prima di arrestarmi”.
L’intervista completa andrà in onda oggi, su Rete uno, durante la trasmissione 'Millevoci' (alle 11:00). Un dibattito al quale parteciperanno anche il procuratore generale del Canton Ticino Andrea Pagani, l’avvocato Nicola Corti e il giornalista de La Regione Andrea Manna.