Il sindaco: "Si sono comportati come ci attendavamo, ovvero non hanno lasciato lo stabile e non hanno risposto alla nostra proposta di dialogo: noi siamo comunque disponibili a parlare con loro"
LUGANO - Se entro lunedì prossimo non avverrà volontariamente lo sgombero dell'ex Macello da parte degli autogestiti, scatterà un nuovo periodo, secondo nostre informazioni di una decina di giorni (secondo quanto dice la legge), in cui potranno lasciare lo stabile. E poi?
Ne abbiamo parlato col sindaco di Lugano Marco Borradori, che non si è dimostrato sorpreso dal comportamento assunti dai molinari. Non è ottimista su un possibile sgombero entro lunedì. "Non hanno neppure dato segno di volere un incontro con noi. Devo dire che si sono comportati esattamente come mi aspettavo: mi attendevo infatti che non avrebbero lasciato lo stabile e non avrebbero chiesto un dialogo. Siamo ancora disponibili a un'intermediazione, anche negli eventuali giorni successivi alla seconda diffida".
Il Municipio è conscio delle difficoltà di un dialogo. "La storia recente, ma non solo, ci insegna che avere un colloquio è difficile. È magari successo, però poi era oggettivamente difficile, se non impossibile, riproporre questo colloquio, tempo dopo con le stesse persone. Cambiano i refenti, organizzare era difficile. Potrei dirle che c'era la convinzione che sarebbe stato complicato parlarsi. Ci si prova! Con la decisione tutto sommato forte della disdetta della convenzione abbiamo lanciato un segnale e non disperavamo e non disperiamo di poterci incontrare. Non era comunque una di quelle speranze che diventano aspettative concrete".
Guardando avanti, una volta trascorsi i termini di legge, si dovrà eventualmente procedere a uno sgombero forzato. Il Municipio si sta informando su come agire. "Ancora una volta la procedura dice che bisognerà constatare l'avvenuto non sgombero poi fare una decisione che va intimata e infine si può procedere. Abbiamo chiesto al Servizio Giuridico, per essere pronti, di indicarci tutti i passi da fare. A occuparsene saranno la Polizia Comunale e quella Cantonale, come è sempre stato con l'Ex Macello. Avevamo già contattato qualche settimana fa il Comandante della Cantonale, il quale collaborererebbe con il suo omologo nella Comunale e viceversa".
Più che lo sgombero forzato, a preoccupare il Municipio luganese è quanto potrebbe accadere dopo. "Saremo attenti alle conseguenze. Abbiamo già visto nelle scorse settimane che i molinari avevano detto che si sarebbero riversati nelle strade. Qualche disordine o reazione ce lo immaginiamo, ovviamente ci stiamo organizzando"-
La tempistica vorrà che si arriverà a un eventuale sgombero attorno alle elezioni. "Diciamo che anche quando c'è uno sfratto non si deve necessariamente andare a fare lo sgombero il primo giorno disponibile". Ovviamente, altrimenti verrebbe compromesso l'effetto sorpresa. Borradori sorride: "Vogliamo garantire un'entrata in materia ai nuovi colleghi e alle nuove colleghe". In particolar modo per chi sostituirà Michele Bertini sarà un inizio movimentato.