"Escludo che si sia trattato di un atto di ritorsione verso gli agenti o uno scontro legato in qualche modo alla questione del Molino a Lugano", è convinto Maffi, Municipale del Magnifico Borgo, dopo i fatti di ieri
MENDRISIO - Una violenza contro le forze dell'ordine che fa paura. Non si nasconde, il Municipale di Mendrisio Samuel Maffi, dopo i fatti di Villa Argentina di ieri. "L’aggressione dell’altra notte deve far riflettere. Sono stupito per le modalità brutali adottate dai giovani in questione. Quasi da branco. Con lancio di sassi e bottiglie di vetro. Ci sono state delle vere e proprie cariche, ripetute, nei confronti delle forze dell’ordine", ha detto al Corriere del Ticino.
Ha espresso la sua solidarietà agli agenti, chiedendosi se si sia trattata di una serata di eccessi o se c'è qualcosa di più profondo dietro. Il pensiero non può che correre ai fatti dell'ex Macello. "Escludo che si sia trattato di un atto di ritorsione verso la polizia o uno scontro legato in qualche modo alla questione del Molino a Lugano", è convinto Maffi.
I feriti leggeri sono sette, sei poliziotti e un giovane. A chiamare la Polizia un privato cittadino, a causa degli schiamazzi. E da lì tutto è degenerato. "Non ci si pensa più due volte prima di agire come un tempo quando le uniformi incutevano rispetto", riflette Maffi.
Il parco non verrà chiuso. I giovani, a suo dire, si sposterebbero altrove e scene come quelle di ieri notte non si erano mai viste.