Intervista al Responsabile T3 e Coordinatore Footeco: "Con ritmo, intensità e solidità ce la giochiamo con tutte. È un Europeo che mi piace"
SVIZZERA – La Nazionale Svizzera di Vladimir Pektovic dovrà vedersela con la Francia campione del mondo in carica negli Ottavi di finale dell'Europeo. Una sfida che la 'Nati' disputerà dopo aver strappato il ticket per il prossimo turno come una delle migliori terze classificate. La fase iniziale del torneo non ha soddisfatto la maggior parte dei tifosi, in particolar modo dopo la sconfitta 'senza anima' contro l'Italia. Del cammino europeo dei rossocrociati e di tanto altro ancora ne abbiamo parlato con Mauro Giussani, profondo conoscitore di calcio e Responsabile T3 e Coordinatore Footeco al Team Ticino.
"Non mi ha deluso la Svizzera – spiega –. Chiaramente, nella partita contro l'Italia ci si aspettava qualcosa di più perché ci ha abituato al fatto che contro le grandi ha sempre fatto grandi prestazioni. La fase introduttiva di un Europeo non determina il valore assoluto delle squadre. Cammin facendo, anche perché è stata fatta una preparazione su quella che può essere la durata totale del torneo, tante squadre arrivate in forma 'traballano'. A livello di gioco mi sembra abbastanza normale non fare grandi prestazioni. Con l'Italia ci si aspettava di più a livello di presenza, di agonismo, ma ci può stare anche una partita che non funziona come tutto dovrebbe andare".
Ma cosa è mancato alla 'Nati'? "Se devo trovare qualcosa che ci è mancato direi un pochino di freddezza nelle occasioni avute. Di occasioni ne sono state create. È mancato un po' di cinismo e freddezza sotto porta. Mi ha stupito la poca personalità e immobilismo mostrato con l'Italia. Dopo il derby, tutti erano catastrofici nei giudizi. L'emotività ha preso piede sulla ragione. Vlado si è dimostrato ancora una volta un gran conoscitore della propria squadra: ha saputo mantenere la calma, non ha alimentato polemiche, non è andato sul disfattismo e ha ripresentato con la Turchia una squadra che ha fatto del buon calcio. Stupisce il fatto che sa sempre tenere sotto controllo le cose e questo è positivo".
"Non saprei cosa serve per battere la Francia. La Nazionale ha dimostrato che quando giocano con ritmo, aggressivi, uniti se la gioca con tutte e proponendo anche un calcio divertente e moderno. Questa è la nostra forza nel collettivo che esalta poi i singoli. Ma dobbiamo mettere in campo intensità e ritmo. La Francia ha individualità spettacolari, ma anche loro non si sono espressi al meglio a livello di gruppo. Grande attenzione difensiva, grande intensità e chiusura degli spazi e con un grande gioco collettivo ad alto ritmo in fase offensiva. Il gioco di Vlado sul possesso palla, sul cambio gioco, sulla verticalizzazione ha sempre dato risultati interessanti. Vedo una partita interessante e la Svizzera può giocarsela tranquillamente", continua Giussani.
"Mi sta piacendo questo Europeo. Però dobbiamo aspettare per vedere i valori reali. La cosa bella è che non c'è nulla di scontato né nei risultati né nelle prestazioni. Ti aspetti partite scontate che poi in realtà non lo sono. Ti aspetti sulla carta partite noiose e poi non sono tali. A livello di gioco, nella fase di costruzione e di possesso le squadre sembrano più lente rispetto al solito e, a mio modo di vedere, ci sono troppi passaggi indietro. Non si prendono molti rischi. Preferisco squadre che osano e sbagliano, ma magari lo vedremo più avanti. Favorita? Sinceramente è difficile azzeccare chi possa vincere".