Il sindacalista dopo il rapporto SECO: "Esiste una chiara anomalia in Ticino, dove la discriminazione salariale subita dalle lavoratrici e dai lavoratori frontalieri (riconosciuta e misurata nel rapporto) trascina verso il basso i salari dei resident
BELLIZONA - Il rapporto della SECO di oggi ha evidenziato una disparità di trattamento salariale tra ticinesi e lavoratori frontalieri. Si legge infatti: "qui (in Ticino, ndr) si riscontrano differenze salariali ingiustificate tra frontalieri e residenti con qualifiche simili rilevanti sotto il profilo salariale.".
Dopo il dato di ieri che metteva in evidenza come i lavoratori di oltre Confine siano nel nostro Cantone il 295 degli occupati, il tema non lascia indifferenti.
Il sindacato OCST ha preso posizione. "Il rapporto mostra che esiste una chiara anomalia in Ticino, dove la discriminazione salariale subita dalle lavoratrici e dai lavoratori frontalieri (riconosciuta e misurata nel rapporto) trascina verso il basso i salari dei residenti. "Il rapporto mostra che esiste una chiara anomalia in Ticino, dove la discriminazione salariale subita dalle lavoratrici e dai lavoratori frontalieri (riconosciuta e misurata nel rapporto) trascina verso il basso i salari dei residenti. In Ticino infatti i salari sono di quasi il 20% più bassi che nel resto del Paese e questa differenza sta aumentando a fronte di un costo della vita nella media rispetto al resto del Paese. È necessario muoversi con ancora più decisione nella direzione della protezione dei salari, per esempio rafforzando la contrattazione collettiva che ha più volte dimostrato di essere uno strumento efficace contro il ribasso dei salari come riconosciuto dalla stessa Seco., scrive il segretario cantonale Renato Ricciardi.
"È necessario muoversi con ancora più decisione nella direzione della protezione dei salari, per esempio rafforzando la contrattazione collettiva che ha più volte dimostrato di essere uno strumento efficace contro il ribasso dei salari come riconosciuto dalla stessa Seco", ha concluso.