Gli inquirenti hanno fermato e interrogato un 26enne e un 28enne, entrambi svizzeri residenti oltre San Gottardo
GAMBAROGNO - Con riferimento all'incendio boschivo sviluppatosi sui monti di Gambarogno (alpe di Neggia) nelle prime ore di domenica 30 gennaio, il Ministero pubblico e la Polizia cantonale comunicano che gli accertamenti hanno permesso di stabilire le probabili cause. Sono in particolare stati individuati, fermati e interrogati un 26enne e un 28enne, entrambi svizzeri residenti oltre San Gottardo.
In base agli approfondimenti coordinati dalla Polizia cantonale e svolti in collaborazione con la Polizia del canton Svitto, all'origine del rogo che sta tutt'ora impegnando i pompieri vi sarebbe infatti un fuoco acceso durante un bivacco notturno nella zona dell'alpe di Neggia che i due giovani ritenevano di aver spento completamente prima di coricarsi.
La principale ipotesi di reato è quella di incendio colposo. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Simone Barca.
Gli inquirenti ricordano che, dato il persistere del tempo secco e in ragione dello stato della vegetazione col rischio concreto di provocare incendi di bosco nonché ingenti danni per la popolazione e l'ambiente, da giovedì 13 gennaio è in vigore il divieto assoluto di accendere fuochi all'aperto. Ribadiscono inoltre che fino a nuovo avviso la frazione di Indemini e tutta l'area interessata dalle operazioni di spegnimento restano non accessibili per questioni di sicurezza.