Spesso i muratori si approcciano tardi all'apprendistato e poi, se possono, lasciano per andare a svolgere altre professioni. La formazione? Servirebbero competenze al passo con le trasformazioni tecnologiche
BELLINZONA - Cercasi muratori e saldatori, almeno in Ticino. Ma non solo: un fiorista di Argovia da due anni non trova personale, mancano macchinisti e cuochi. Ci sono 120mila persone iscritte alla disoccupazione eppure gli alberghi e i ristoranti non riescono a coprire tutti i turni e devono ridurre gli orari, sia in Svizzera Interna che, in misura minore, in Ticino. Per non parlare degli hotel di montagna e della manodopera agricola che manca. Quella tracciata da La Domenica è una fotografia impietosa che fa riflettere.
E nel nostro Cantone non si può più supplire coi frontalieri perchè, come fa notare Stefano Modenini di AITI, il calo demografico in Italia è ancora più marcato che in Ticino. Il suo è un vero e proprio allarme: "Nei prossimi vent’anni andrà in pensione tutta la generazione del baby boom. C’è il concreto rischio di veder cessare qualche attività industriale a causa dell’impossibilità di trovare la manodopera adeguata".
In Ticino, molti si indirizzano verso gli studi, optando per settori dove c'è spesso meno fatica fisica, vedesi il commercio, tralasciando campi come l'industria delle costruzioni. Ma nonostante ciò, paradossalmente la formazione presenta comunque delle carenze.
Non ci sono saldatori, per esempio, fa notare Piergiorgio Rossi, presidente dell’Unione associazioni dell’edilizia (UAE). Per quanto riguarda i muratori, si approcciano tardi a un apprendistato nel settore (all'incirca 18 anni) e spesso quando possono lasciano per andare a lavorare in Polizia o negli uffici tecnici, come spiega il direttore della Società svizzera impresari e costruttori (SSIC) Nicola Bagnovini.
Ma nonostante tutto quanto detto, in Svizzera si fatica a trovare personale qualificato. Secondo l'Ufficio Federale di Statistica, infatti, non ci sono problemi per chi cerca giovani in possesso del diploma di scuola dell'obbligo, diverso quando servirebbero persone che abbiano concluso un apprendistato o una formazione professionale superiore. Modenini sottolinea come in Ticino la maggior parte della popolazione ha una formazione intermedia, che comunque non basta: le trasformazioni tecnologiche continue chiederebbero altre competenze.