"L'evento cozza con la nostra tradizione diplomatica e che non contribuirà affatto a una soluzione pacifica del conflitto"
LUGANO – Riunitosi lo scorso fine settimana il comitato del Partito Comunista ha preso atto "con preoccupazione dell'imminente Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina convocata a Lugano i prossimi 5 e 6 luglio: un evento che cozza con la nostra tradizione diplomatica e che non contribuirà affatto a una soluzione pacifica del conflitto. Si tratta di un summit che andrebbe quindi annullato in quanto inopportuno sotto più punti di vista:
1. La Conferenza è incompatibile con la neutralità svizzera poiché prevede la presenza di una sola delle due parti in guerra! In questo modo la Confederazione si schiera apertamente e rinuncia definitivamente a ogni ruolo di mediazione.
2. La prevista partecipazione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) renderà la Conferenza una riunione per la spartizione di stampo neo-coloniale dell'economia ucraina, a tutto vantaggio degli oligarchi ucraini e statunitensi che vogliono continuare le riforme di stampo neoliberista iniziate con il colpo di stato del 2014 e riaprire le trattative per aderire all'UE (la cui fine aveva comportato il golpe di Euromaidan). Già oggi infatti le multinazionali Cargill, Dupont e Monsanto hanno privatizzato 170mila chilomentri quadrati di terre coltive in Ucraina.
3. La mobilitazione di 1'600 soldati di leva (cioè ragazzi non preparati adeguatamente a questo genere di ingaggio) dell'esercito svizzero, senza contare i militi della Protezione civile e i funzionari di Polizia per blindare la Città denota una sproporzione di mezzi inaccettabile che creerà ampi disagi alla popolazione e al suo diritto di muoversi liberamente, comportando inoltre costi ingenti che pagheranno i cittadini.
4. Le dichiarazioni apparse sulla rivista in lingua francese della Società Svizzera degli Ufficiali secondo cui a Lugano ci sarebbero "spie russe" pronte ad "architettare un incidente" lascia presagire un rischio di strategia della tensione estremamente pericolosa per la nostra stessa sicurezza nazionale":
Il Partito Comunista chiede "che questa Conferenza targata FMI e NATO sia annullata! Nel caso in cui essa dovesse tuttavia aver luogo chiediamo che siano garantiti i diritti costituzionali dei cittadini a potersi muovere ed esprimere liberamente. Il Partito Comunista rivendica inoltre che nessun coscritto dell'esercito e della PCi sia obbligato a prestare un servizio che non è a difesa della sovranità e della neutralità del nostro Paese".