Storia di una maxi truffa: sigilli all'hotel di Rimini. Intanto, il re della truffa si diverte "in piscina a bere gin tonic"
RIMINI – Sta facendo il giro del web la storia assurda e incredibile che arriva da Rimini e precisamente dall’hotel Gobbi. Ma serve fare un passo indietro per capire bene il perché il due stelle in riviera romagnola. La struttura è stata chiusa qualche giorno fa dalle forze dell’ordine per violazione delle norme antincendio. L’Hotel è finito al centro delle cronache per una maxi truffa che ha rovinato le vacanze a centinaia di turisti. Camere disponibili: 40. Prenotazioni registrate: 500. Dicasi overbooking, in gergo. Peccato che la direzione dell’hotel Gobbi i soldi della prenotazione li voleva in anticipo.
In rete circolano innumerevoli testimonianze, come quella di Francesca, cliente truffata che ha preso il telefono e avviato una chat WhatsApp con il titolare. “Buonasera – scrive lei –, sono Francesca Motta. Ho sentito delle truffe del vostro hotel. Esigo riavere immediatamente i soldi versati e i danni per la vacanza rovinata”.
“Avrà anche saputo che sono in Irlanda a bere un gin tonic”. Sì, è la risposta che la donna truffata ha ricevuto dal truffatore. “Scusi?”, chiede lei incredula. “Ho una buona e una cattiva notizia. La prima è che la vacanza è salva, la seconda è che meta e compagnia sono diverse. La invito con me in Irlanda a bere, in piscina. Da sola, non porti i suoi figli”. Firmato Marco.
Quello ‘scherzetto’ a Francesca è costato 1’080 euro per una settimana. “I risparmi di un anno di lavoro. Avevo prenotato su Booking, ma per un disguido mi è stato chiesto di contattare direttamente l’hotel. L’unica condizione: pagamento anticipato. Un gruppo Facebook è stato creato ad hoc per raccogliere le testimonianze degli oltre seicento membri. Il modus operandi risulta sempre lo stesso attuato con Francesca. A qualcuno è anche stato detto che si era ‘persa’ la caparra.
Lì, a Rimini davanti all’Hotel Gobbi, alcuni clienti continuano ad arrivare. Valigie in mano e sorrisi che presto lasceranno il posto a rabbia e lacrime. C’è solo una certezza: i soldi sono spariti e quello che dovrebbe essere il titolare si prende gioco di persone che con fatica hanno accumulato soldi per andare in vacanza.