Protagonista della vicenda scoperta nei giorni scorsi in un condominio di Verona, un tranquillo e insospettabile signore di 60 anni
VERONA – Quella che hanno scoperto nei giorni scorsi le forze dell’ordine a Verona è davvero una storia oltre i confini della realtà. Una storia che ha per teatro il ricco Nord Est d’Italia. Una storia che nemmeno un maestro del “noir” sarebbe riuscito a immaginare.
A dire il vero, la vicenda ricorda in qualche modo Psyco di Alfred Hitchcock. Ma in questo caso non c’è un serial killer psicopatico che si immedesima nella madre dopo averla uccisa. No, il protagonista è Bernardo Rossi, 60 anni, incensurato, con appartamento in un bel condominio di via Marco Polo, un individuo “sempre gentile e disponibile – così lo descrivono i vicini - un signore distinto, dall’aspetto curato, una persona a modo”.
Ebbene, nell’appartamento di questo tranquillo sessantenne, in una zona residenziale della città, gli inquirenti hanno trovato lo scheletro mummificato di sua madre, morta da 5 o 6 anni. Rossi aveva occultato il cadavere in un sacco dell’immondizia. E lui, in quella casa viveva come niente fosse, pranzava, cenava, dormiva, con il cadavere della mamma nella stanza accanto. E in quell’appartamento lavorava: gestiva un’impresa individuale di telemarketing, svolgendo indagini e ricerche di mercato.
La domanda che gli investigatori si sono posti è quella che ci poniamo tutti leggendo la cronaca dell’accaduto: com’è stato possibile che in un condominio nessuno si sia accorto dell’orrore che si nascondeva dietro la porta del signor Bernardo Rossi? L’ultima notizia certa sulla defunta, Helga Maria Engbarth, nata 86 anni fa in Germania, risale al 2017, quando è stata visitata dal suo medico di base. Da allora, l’anziana è diventata un fantasma, anche se risultava viva e vegeta. Della sua morte, avvenuta tra i 5 e i 6 anni fa, era a conoscenza soltanto il figlio, suo unico parente. Il movente dell’occultamento del cadavere è ancora una volta il denaro, in quanto Bernardo Rossi ha continuato a percepirne la pensione. Una pensione di tutto rispetto: 30'000 euro all’anno. I due risultano infatti cointestatari dello stesso conto corrente in cui, mese dopo mese, l’Istituto di previdenza versava la rendita a Helga Maria. Tutti la credevano ancora viva, a cominciare dai vicini che pure non la vedevano da “tantissimo tempo”.
D’altra parte, il signor Bernardo, hanno raccontato i condomini al Corriere della Sera, “faceva la stessa vita di sempre, veniva al bar, gettava la spazzatura, controllava la posta, e diceva che la madre era sempre lì con lui”. Perfino il campanello era intestato ai signori Rossi-Engbarth. Tutto è filato liscio fino a giovedì scorso, quando gli agenti della polizia locale e i vigili del fuoco hanno fatto irruzione dell’appartamento su mandato della Procura di Verona e hanno fatto l’atroce scoperta.
Da alcuni giorni, sulla base di segnalazioni raccolte dai vigili di quartiere, si cercavano notizie sulla pensionata fantasma. C’erano fondati sospetti sulla sparizione della donna, così il procuratore Bruno Bruni ha autorizzato la perquisizione d’urgenza e gli agenti del Nucleo Polizia Giudiziaria della polizia locale, hanno suonato il campanello dei signori Rossi-Engbarth. Nessuna risposta, per cui è stato richiesto l’intervento dei pompieri con un’autoscala. Chiusa la strada, è stato forzato l’ingresso: Bernardo in quel momento non c’era, mentre ciò che restava della madre defunta è stato trovato nella camera matrimoniale.
“Una scoperta agghiacciante, una vicenda di degrado umano che lascia interdetti”, ha commentato il magistrato. Sono scattate le ricerche del figlio, che nelle scorse ore si è costituito ed è indagato per l’occultamento del cadavere della madre e per truffa ai danni dello Stato. C’è ancora un dettaglio che l’autospia dovrà chiarire: Helga Maria è morta per cause naturali o è stata uccisa? In quest’ultimo caso, ha concluso il procuratore Bruni, saremmo davvero di fronte a un film dell’orrore.