CRONACA
Boom dell'elettrico in Europa e Svizzera, ma non in Ticino
A frenare è il numero ancora limitato di colonnine di ricarica. Stando agli esperti, entro il 2030 molti marchi arriveranno a una gamma completamente elettrica, ibrida o plug-in. "Ci si dovrà adeguare per forza"

BELLINZONA - La vendita di auto elettriche decolla in tutta Europa, Svizzera compresa, ma non in Ticino e nemmeno in Italia. Sono dati curiosi quelli esposti oggi dal Corriere del Ticino. Secondo Marco Doninelli, direttore di UPSA sezione Ticino nel nostro Cantone c'è una sorta di paura a scegliere la novità, soprattutto a causa di una presunta carenza di colonnine di ricarica. "Ma la rete garantisce comunque una certa sicurezza di approvvigionamento".

Passando ai numeri, in Europa nel mese di giugno, la vendita di auto elettriche ha superato per la prima volta quella di auto a diesel, con una percentuale del 15,1% contro 13,4%, mentre lo scorso anno era ferma al 10% (lo dice l’Associazione dei costruttori europei, ACEA). Le auto a benzina vendute sono comunque il 36,3%, mentre quelle ibride il 24,3%. In Svizzera, il 27,6% delle auto acquistate sono ibride o semi-ibride, il 17,4% elettriche e l’8,8% ibride di ultima generazione, quelle diesel il 9,5%. Il 71% dei confederati in ogni caso non vuole passare a un'auto ricaricabile, frenato dai costi troppo elevati, dalla mancanza di incentivi e dalle poche colonnine ancora presenti. In Ticino invece l'elettrico è fermo al 10%. 

Il futuro, però, tende in una direzione. "Ci sono fabbricanti che hanno già annunciato di voler arrivare a una gamma completamente elettrica entro il 2030, se non prima. Si arriverà quindi a un punto in cui non ci sarà più molta scelta, e bisognerà passare per forza di cose all’elettrico. Ci sono marchi che non sviluppano più nuovi modelli con motori benzina o diesel: solo elettrici, e di tutte le dimensioni", spiega Doninelli. Mentre Ilaria Devittori, vicepresidente di UPSA, aggiunge: "La spinta è forte, da parte dei costruttori, in questa direzione, verso l’elettrico o perlomeno verso l’ibrido o il plug-in. Poi ci sono professionisti del settore che sono contenti di vivere questo ricambio e altri più affezionati ai motori tradizionali, ma tutti sanno che saranno comunque chiamati ad adattarsi a queste nuove tecnologie. E gli aspetti tecnologici vanno anche al di là del motori".

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