CRONACA
La protesta dei docenti contro i tagli salariali: "Valuteremo misure di mobilitazione e forme di astensione dal lavoro"
Il Collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona non ci sta: "Ci riserviamo di valutare se limitare le proprie prestazioni al ristretto novero degli espliciti doveri di servizio"
TIPRESS

BELLINZONA – “Il Collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona ha preso atto, nella sua riunione odierna, della decisione del Consiglio di Stato di procedere con dei tagli salariali indiscriminati, che colpiscono gli insegnanti di liceo come tutti i lavoratori dello Stato. Le misure di risparmio prevedono infatti di rinunciare all'adeguamento al carovita e di prelevare un contributo di “solidarietà” (ma solidarietà verso chi?) ai salari superiori ai 60’000 franchi lordi. Quasi tutti i dipendenti dello Stato verranno dunque colpiti (perché per i lavoratori a tempo parziale la franchigia di 60'000 franchi verrà ridotta in proporzione)”. Si apre così il comunicato stampa del Collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona in risposta ai tagli decisi contro i lavoratori dello Stato

“In concreto – si legge - si perderà complessivamente attorno al 3%: circa 1’000 franchi all’anno in meno per i redditi più bassi, 5'000 per quelli più alti. I 2/3 di questa riduzione si ripercuoteranno inoltre per l’intera carriera lavorativa, con effetti anche sulle future rendite di cassa pensione. Queste misure di risparmio sono le ultime di una lunga serie di penalizzazioni salariali che, a partire dagli anni ’90, hanno degradato progressivamente le condizioni professionali degli impiegati statali.

Fra queste spicca la riduzione del 20% delle rendite pensionistiche decisa nel 2012, a cui si potrebbe sommare l’ulteriore contrazione del 15-20% nel caso in cui non dovessero essere accettate, in votazione popolare, le misure di compensazione delle rendite Ipct recentemente votate dal Gran Consiglio. Anche se queste misure dovessero essere accolte, esse implicherebbero comunque un incremento dei contributi a carico dell’assicurato, che avrà così meno salario a disposizione”.

Per il Collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona, “l’aumento dei contributi da un lato e la decurtazione prevista dal Preventivo 2024 dall’altro portano perciò ad una perdita salariale complessiva che si aggira attorno al 4% a partire dal 1o gennaio 2024. È opportuno inoltre sottolineare che i tagli indiscriminati alla spesa sociale dello Stato non colpiscono solo i dipendenti statali, ma anche i lavoratori degli enti sussidiati dal Cantone e dei servizi correlati, i cittadini beneficiari dei sussidi di cassa malati e, più in generale, i cittadini che beneficiano di un qualunque servizio statale: è infatti difficile immaginare che condizioni professionali rese più precarie non si ripercuotano ad ampio raggio sulla qualità del servizio stesso”.

Alla luce delle ragioni sopraesposte, il Collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona:

-“Si associa alla protesta del 22 novembre indetta dai sindacati OCST, Vpod e Sit, e appoggiata dall’associazione ErreDiPi, e si riserva la possibilità nelle prossime settimane di discutere di ulteriori misure di mobilitazione, comprese forme di astensione dal lavoro analoghe a quelle già attuate durante l’anno scolastico 2022-2023 riguardo alla vertenza sulle pensioni”.

-“Si riserva di valutare se limitare le proprie prestazioni al ristretto novero degli espliciti doveri di servizio e se prendere altre misure che creino disservizio, senza venir meno al proprio mandato. Guarda perciò con interesse alle proposte che stanno emergendo anche in altre sedi scolastiche, associazioni, sindacati e intende promuovere un lavoro concertato per identificare delle misure precise”.

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