Secondo l'organo deputato a osservazioni e consigli all'emittente di Comano, sarebbe servito un maggior coinvolgimento dei giovani. "Promuoviamo confronto serio e chiaro fra i partiti sui grandi temi della politica e della società"
COMANO - Dibattiti meno lunghi, con meno ospiti e basati più su ricette concrete per il futuro e meno su affermazioni generiche, oltre che a una attenzione alla coesione nazionale, soprattutto quando si parla di tornate elettorali di ordine nazionale. E soprattutto, la necessità di creare dei prodotti capaci di coinvolgere anche i giovani. Secondo il Consiglio del Pubblico, sono queste le criticità emerse durante le lunghe campagne elettorali che hanno caratterizzato il 2023 sulla RSI.
"Gli eventi elettorali hanno rappresentato entrambi una sfida importante per la RSI che ha saputo proporre progetti ambiziosi: nel complesso ha offerto una copertura mediatica ammirevole attraverso un’offerta trimediale integrata radio-tv-web, a garanzia di un’informazione credibile, oggettiva ed equilibrata", si legge in una nota. Non mancano, tuttavia, alcuni dettagli da migliorare.
Le due campagne elettorali hanno rappresentato un impegno importante per i vari media, tra cui anche la RSI.
Secondo il Consiglio del Pubblico, l'organo consultivo della SSR Svizzera Italiana incaricato di garantire uno stretto contatto tra i responsabili della programmazione della RSI e il pubblico, deputato a osservazioni e consigli, per quanto concerne le federali, "dai primi dibattiti alla maratona del 22 ottobre, la RSI non ha lesinato sforzi per rendere la campagna delle Federali 2023 un’occasione di scambio, conoscenza e costruzione d’opinione, testimonianza tangibile del ruolo del servizio pubblico dei media nel coinvolgere il pubblico in un dibattito politico di vitale importanza per il tessuto democratico della nostra società. La copertura elettorale è stata di qualità sia sui canali tradizionali del lineare, radio e televisione, sia sull’offerta online".
Sino a qui, dunque, le lodi. Non è tutto però solo positivo: "Se c’è un’osservazione da fare è nel merito del valore coesivo, che non è stato sufficientemente preso in considerazione, complice anche l’assenza di un format in grado di costruire veri ponti fra le regioni linguistiche. Il valore coesivo rientrava nei criteri specifici del monitoraggio, condotto in concomitanza a livello nazionale con gli altri Consiglio del pubblico. Così come sono mancati approfondimenti puntuali sulle questioni giovanili: educare i giovani, anche attraverso i nuovi vettori, alla vita politica come risvolto di una democrazia funzionante ed inclusiva, dovrebbe essere di prima importanza. E di questo i responsabili delle programmazioni, nel consueto incontro di confronto CP-RSI, hanno detto di voler tenere conto".
Per quanto riguarda invece le cantonali, "il CP ritiene che l’offerta e la copertura elettorale della RSI sia risultata nel complesso ampia, formulata con nuovi approcci che hanno contribuito a suscitare l’interesse del pubblico. Pur notando alcune criticità non sempre dipendenti dal servizio pubblico, va sottolineato lo sforzo importante nel cercare di portare il cittadino nell’arena politica, proponendo sondaggi e approfondimenti sui temi più sensibili e sentiti dal pubblico, invitando non solo i candidati ma anche la società civile, testimone diretta del sentire della popolazione".
Anche qui non mancano alcune osservazioni. "La prima riguarda i grandi dibattiti del lunedì sia per il sovraffollamento di ospiti e temi, già constatato d’altronde in passate tornate elettorali, sia per la durata. I tre confronti elettorali hanno fornito una fotografia statica del Cantone, senza grandi ricette per il futuro, solo affermazione generiche; una suddivisione in due parti del programma avrebbe probabilmente giovato".
La seconda riguarda, ancora una volta, "l’esigua offerta per i giovani. La raccomandazione del CP è di trovare delle modalità che possano mettere a confronto seriamente e con chiarezza i partiti sui grandi temi della politica e della società così da orientare consapevolmente al voto e mobilitare il pubblico-elettore, anche e soprattutto la generazione Z".