Nel solo mese di gennaio si sono registrati nel nostro Paese tre femminicidi. Sebbene meno numerosi, però, sono anche gli uomini a essere vittime, negli ambiti familiari, scolastici, professionali. Il 143: "Parlarne è un primo passo"
BELLINZONA - Tre femminicidi nel solo mese di gennaio 2024, cui si aggiunge il corpo di una terza donna rinvenuto nel Reno, con vittime di età compresa tra i 27 e i 56 anni, 17 nel 2023, con 4 persone che sono sopravvissute fuggendo ai loro aggressori. Sono dati agghiaccianti che non provengono da realtà lontane bensì dalla Svizzera. Li riporta il Telefono Amico in un comunicato stampa, invitando a parlare quando si è vittime di violenza, per cercare un aiuto.
E nella nota l'organizzazione cerca di fare un quadro sociologico, smentendo alcuni miti. "La violenza non dipende dalla classe sociale e nemmeno dall'età. Sono le donne a esserne più colpite; se sono madri, sono coinvolti anche i figli e per loro proteggerli è essenziale. Oltre alla violenza fisica e psicologica, esiste anche la violenza sociale che isola la vittima dalle persone di riferimento come i familiari o gli amici e la violenza economica, che sottrae o impedisce l’accesso al denaro, oppure che si attua con il ricatto economico, ovvero il denaro in cambio dell’ubbidienza".
"È fondamentale uscire dall’isolamento e trovare qualcuno con cui condividere ciò che sta accadendo, cercando di superare la paura", prosegue il comunicato. È evidente che solo parlarne non risolve il problema, ma "confidarsi con qualcuno richiede coraggio, ma aver la possibilità di parlare aiuta e dà sollievo. Rivolgersi al Telefono Amico è un primo passo per condividere le proprie esperienze e, se necessario, acquisire la fiducia per agire concretamente. I volontari, se richiesto, possono dare informazioni e contatti per raggiungere altri servizi presenti sul territorio che possono fornire un aiuto effettivo e, in caso di urgenza, possono allertare i servizi di pronto intervento".
Non solo donne, però: "Sebbene non siano così numerose, le richieste di aiuto sono arrivate anche da uomini e da giovani che subiscono violenza psicologica e/o fisica nel contesto famigliare, scolastico e professionale".
Tramite il 143, "Telefono Amico si avvale di un’esperienza decennale, collabora dal 1997 con il Dipartimento della sanità e della socialità nell’ambito della Legge Federale concernente l’aiuto alle vittime di reati (LAV) e offre un servizio di ascolto continuo, 24h/24, 365 giorni all’anno e anche una consulenza chat a orari fissi (per gli orari di apertura consultare il sito https://www.143.ch/it/chat-svizzera-italiana/). In entrambi i casi vige l’assoluto rispetto dell'anonimato".
E nella nota l'organizzazione cerca di fare un quadro sociologico, smentendo alcuni miti. "La violenza non dipende dalla classe sociale e nemmeno dall'età. Sono le donne a esserne più colpite; se sono madri, sono coinvolti anche i figli e per loro proteggerli è essenziale. Oltre alla violenza fisica e psicologica, esiste anche la violenza sociale che isola la vittima dalle persone di riferimento come i familiari o gli amici e la violenza economica, che sottrae o impedisce l’accesso al denaro, oppure che si attua con il ricatto economico, ovvero il denaro in cambio dell’ubbidienza".
"È fondamentale uscire dall’isolamento e trovare qualcuno con cui condividere ciò che sta accadendo, cercando di superare la paura", prosegue il comunicato. È evidente che solo parlarne non risolve il problema, ma "confidarsi con qualcuno richiede coraggio, ma aver la possibilità di parlare aiuta e dà sollievo. Rivolgersi al Telefono Amico è un primo passo per condividere le proprie esperienze e, se necessario, acquisire la fiducia per agire concretamente. I volontari, se richiesto, possono dare informazioni e contatti per raggiungere altri servizi presenti sul territorio che possono fornire un aiuto effettivo e, in caso di urgenza, possono allertare i servizi di pronto intervento".
Non solo donne, però: "Sebbene non siano così numerose, le richieste di aiuto sono arrivate anche da uomini e da giovani che subiscono violenza psicologica e/o fisica nel contesto famigliare, scolastico e professionale".
Tramite il 143, "Telefono Amico si avvale di un’esperienza decennale, collabora dal 1997 con il Dipartimento della sanità e della socialità nell’ambito della Legge Federale concernente l’aiuto alle vittime di reati (LAV) e offre un servizio di ascolto continuo, 24h/24, 365 giorni all’anno e anche una consulenza chat a orari fissi (per gli orari di apertura consultare il sito https://www.143.ch/it/chat-svizzera-italiana/). In entrambi i casi vige l’assoluto rispetto dell'anonimato".