Sotto inchiesta per omicidio colposo anche la madre e gli zii del bimbo. I cani erano liberi e senza museruola
EBOLI – La Procura di Salerno ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone per la tragica morte di Francesco Pio D’Amaro, il bimbo di 13 mesi sbranato lunedì da due pitbull a Campolongo, frazione del comune di Eboli. L’accusa contestata dal pm Alessandro Di Vico è concorso in omicidio colposo. Oltre alla mamma del bambino, Paola Ferrentino, di 25 anni, sono indagati anche Giuseppe e Simone Santoro, gli zii di Francesco Pio. Gli altri due coinvolti nell’inchiesta della procura della Repubblica di Salerno sono Gaia Sabato e Fabio Fiorillo, proprietari dei due pitbull che hanno azzannato e ucciso il bambino.
La svolta nelle indagini è arrivata dopo gli interrogatori delle persone coinvolte e il sopralluogo nell’abitazione dove è avvenuta la tragedia. In quella casa c’erano ben quattro pitbull incustoditi e senza museruola. Il sospetto, quindi, è che i cani avessero libero accesso all’abitazione. Con il cancello di ingresso aperto, c’era anche il rischio di aggressione ai passanti e ai residenti della zona.
La mamma e gli zii di Francesco Pio si fidavano dei pitbull: “Non hanno mai fatto male a nessuno”. Ma lunedì mattina, due dei quattro pitbull hanno ucciso il piccolo Francesco. Lo zio Simone e mamma Paola hanno tentato di strappare il piccolo agli animali ma quando ci sono riusciti, il bimbo era morto. Dilaniato dai morsi, abbandonato in una pozza di sangue dai due pitbull che ne avevano fatto scempio.