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11.06.2024 - 18:240

Renzo Galfetti sul "caso Gobbi": "Soddisfatto, non sorpreso. Chi ha sbagliato si scusi"

L'avvocato del Consigliere di Stato dopo la chiusura dell'inchiesta: "L'autosospensione dalla guida della polizia non ha più motivo di essere mantenuta"

BELLINZONA – “Ho preso atto della decisione del Procuratore generale che chiude definitivamente qualsivoglia ipotesi di mio coinvolgimento nell’intervento della Polizia cantonale a seguito dell’incidente occorsomi nel novembre 2023 e che smentisce ancora ogni illazione e maldicenza di cui sono stato oggetto". Così si è espresso questa mattina il Consigliere di Stato Norman Gobbi in merito alla decisione del procuratore generale Andrea Pagani di chiudere il "caso Gobbi" legato all'incidente stradale che ha coinvolto il direttore del DI nel novembre scorso in Alta Leventina. Gobbi ha affidato ulteriori considerati al suo avvocato Renzo Galfetti, interpellato dal Corriere del Ticino. 

Galfetti ha sempre ribadito l'estraneità dai fatti del suo assistito. Motivo per cui si dice "soddisfatto, ma non sorpreso" dalla decisione del PG. Sorpreso, invece, è rimasto dalla decisione di prospettare l'accusa per il reato di favoreggiamento ai due agenti coinvolti. "Se il presunto favoreggiato è estraneo all’altrettanto presunto favoreggiamento deduco che si tratta di assai ardita costruzione giuridica di dolo eventuale, ossia dell'ipotesi che gli agenti avrebbero dovuto considerare il rischio di favorire all’insaputa del favorito. Ma ciò mi pare assurdo, avendo tutti gli agenti intervenuti prestato la massima attenzione affinché tutto si svolgesse con rigore e attenzione", ha detto al Cdt.

Galfetti rimane dell'idea che il caso sia stato gonfiato ad arte per fini elettorali. "Lo dimostra la minuziosa indagine a 360 gradi del PG. I pettegolezzi scritti e sentiti in un contesto di maldicenza vergognosa non hanno altra spiegazione". Il Consigliere di Stato Gobbi si era autosospeso dalla responsabilità politica della Polizia cantonale. "Decisione - commenta Galfetti - non dovuta, ma intesa quale segno di rispetto istituzionale, che ora non ha più motivo di essere mantenuta".

E ancora: "L'onorevole Gobbi è sempre stato sereno. Chi ha sbagliato lo riconosca e si scusi".

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