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Il Federalista
23.09.2024 - 16:140

Morisoli, Beltraminelli, Sirica: "TeleTicino secondo noi"

Troppo spazio alla politica? Ha una linea equilibrata? E rispetto alla RSI? Le risposte del capogruppo UDC, del co-presidente PS e dell'ex Consigliere di Stato del Centro

A cura della redazione de ilfederalista.ch

È la tivù privata del Ticino (posto per altre non ce n'è), ma la concorrenza se la gioca con quella pubblica, la RSI. E qualche volta la spunta, in prontezza di riflessi, in scioltezza e libertà nell'ospitare l'agone politico. Se paragonata alle altre private svizzere fa la sua bella figura, tant'è che gode di un ampio finanziamento pubblico tramite il canone. In occasione del trentesimo compleanno di TeleTicino, abbiamo fatto un piccolo sondaggio nella classe politica locale sull'orientamento politico dell'emittente di Melide, a confronto con la RSI.

Teleticino dà ampio spazio alla politica ticinese e ai suoi protagonisti (certamente più delle due reti RSI): troppo?

Paolo Beltraminelli (Centro): "Teleticino dà ampio spazio alla politica ticinese ed è certamente positivo e parte della sua missione. Così peraltro fidelizza il pubblico. Il rischio del troppo forse c’è. Penso sia importante capire che la Svizzera ha tre livelli istituzionali. È importante (sempre nell’ottica ticinese) occuparsi un po’ di più dell’influsso che le decisioni di Berna hanno sulla politica cantonale e comunale".

Sergio Morisoli (UDC): "Teleticino fa quello che la RSI non fa: occupa gli spazi che la RSI diserta, ma soprattutto si occupa di politica in modo non lottizzato. Dà precedenza ai fatti e non introduce gerarchie pregiudiziali su ciò che valga o meno la pena riportare, come fa invece la RSI.

Fabrizio Sirica (PS): "Potrei dire di essere in conflitto di interessi, visto che sono molto spesso ospite di Teleticino: sarebbe un controsenso da parte mia dire "troppo". Insomma, personalmente usufruisco di questa possibilità e lo faccio con piacere. Quindi è forse meglio che giudichino i telespettatori.
Da sinistra Sirica, Beltraminelli e Morisoli".

Al di là dei contenitori che nel suo palinsesto ospitano direttamente dibattiti tra protagonisti della vita politica, se volessimo soppesare la linea editoriale di Teleticino col bilancino destra-centro-sinistra, dove dovremmo collocarla, secondo lei?

Beltraminelli: "Vi è spazio per tutti, talvolta forse un po’ troppo per posizioni marginali che creano confusione. Ogni tanto un po’ di ammiccamento verso il populismo".

Morisoli: "Non la saprei collocare, perché il vero carattere di Teleticino è che proprio non seleziona temi e ospiti sulla scorta di un bilancino partitico, ma è molto coraggiosa, invita chi le sembra opportuno invitare, a seconda delle circostanze, dà il peso giusto ai protagonisti. È servizio pubblico, se vogliamo, perché è più aperta a dare informazione a seconda di quello che accade".

Sirica: "Non scorgo linee editoriali definite. Sembra esserci sempre un discreto equilibrio, anche in trasmissioni come Radar, o altre che ospitano opinionisti politici. Una giusta pluralità che ritrovo anche in programmi come “Matrioska”, “Detto tra noi” e “la Domenica del Corriere”, dove c’è sempre cura di rappresentare le varie voci, per avere un certo equilibrio. Anche i giornalisti non fanno emergere in maniera evidente le loro opinioni. E in genere quando ci sono interventi sbilanciati su un tema, li compensano. Di certo non vi è un posizionamento come in alcuni canali o programmi italiani, dove è palese quale sia la linea, antigovernativa o quant'altro. Ciò permette al telespettatore o alla telespettatrice di farsi un'idea della pluralità delle opinioni esistenti".

Infine, un confronto con la RSI: dedica troppo o troppo poco spazio alla politica locale? Dove collocherebbe il suo baricentro politico?

Beltraminelli: "La RSI per sua missione non può dedicarsi solo al locale. È infatti la televisione (o radio) svizzera di lingua italiana. Con gli anni mi pare che lo spazio per la politica cantonale sia aumentato e anche il contributo da Berna che riguardi il Ticino mi pare equilibrato. In questo senso non vi è (troppa) sovrapposizione con TeleTicino.

Morisoli: "Di politica, la RSI ne fa molta, soprattutto nelle trasmissioni informative, nel modo stesso di dare le notizie. Comano è capace di non dare la notizia perché non le piace. O di darla due giorni dopo, inventandoci qualcosa attorno. E di sicuro, come impostazione, la RSI non è di centrodestra, mettiamola così".

Sirica: "L’attenzione al pluralismo e all'equilibrio alla RSI sembra a volte coltivata in maniera ossessiva. È quasi impensabile, nei suoi dibattiti, uno spostamento di baricentro a destra o a sinistra: quando capita che un ospite abbia l'impressione che un giornalista sia di parte (ricordiamo l’episodio Ascierto-Regazzi) si ingenerano polemiche con strascichi infiniti. Detto questo: troppo poco spazio? Non direi. Dobbiamo ricordarci che siamo un Cantone di 370 mila persone, con due quotidiani, vari siti e molteplici spazi televisivi: ulteriori programmi informativi sulla politica rischierebbero di creare (o accentuare?) una sorta di cacofonia di cui il Ticino non ha bisogno".

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