Il ministro della sanità: "Serve una soluzione non traumatica: l'iniziativa rischia di creare divisioni e fazioni"
LUGANO - L’annuncio del Gruppo Grazie Cardiocentro di voler lanciare in settembre un’iniziativa popolare, ha fatto parecchio rumore. Gli amici del Cardio, con questa mossa decisa lunedì sera dal Comitato all’unanimità, intendono formulare una loro proposta al Paese per il futuro dell’istituto.
Il Corriere del Ticino in edicola stamane, ha raccolto le reazioni dei vertici dell’Ente ospedaliero e del Direttore del DSS Paolo Beltraminelli. Reazioni ovviamente negative quelle che giungono dal fronte EOC. “Innanzitutto i contenuti dell’iniziativa devono essere praticabili, cosa che qualcuno dovrà valutare. Chi lancerà la raccolta firme dovrà inoltre assumersi tutti i rischi del caso”, ammonisce il direttore Giorgio Pellanda. Il presidente Paolo Sanvido, dal canto suo, aggiunge: “È chiaro che il lancio dell'iniziativa interferisce con le tempistiche mettendo tutto a rischio. Per il resto noi ci siamo impegnati con il Governo a mantenere un approccio aperto e costruttivo. E finora ci siamo attenuti scrupolosamente a questo impegno. Ora bisognerà valutare quanto sono cambiate le cose da questo punto di vista con il lancio dell’iniziativa".
Sanvido non si sbilancia sui contenuti dell’iniziativa, nell’attesa di analizzare il testo, ma conferma il “no” all’autonomia finanziaria dell’istituto dopo il passaggio all’EOC, previsto nel 2020. Punto invece che gli iniziativisti hanno messo nero su bianco nel loro testo.
Il ministro Paolo Beltraminelli, sempre interpellato dal CdT, esprime rispetto e considerazione per il Cardiocentro e l’opera di Tiziano Moccetti, affermando di comprendere le preoccupazioni sul futuro. Ma, aggiunge, “quando si lancia un’iniziativa popolare il rischio è quello di creare divisioni e fazioni. E in questo caso temo che non si farebbe un buon servizio alla sanità ticinese”. Beltraminelli spera dunque in un passaggio non traumatico del Cardiocentro all’EOC: “Ecco perché ritengo che ora le parti debbano capire cosa manca ancora per completare la proposta di mediazione fornita negli scorsi mesi dal Governo”.
Un auspicio a un incontro a breve tra le parti è stato formulato sia da parte dell’EOC che da parte del presidente del Consiglio di Fondazione del Cardiocentro Giorgio Giudici.