Chiamato in causa dal gruppo Grazie Cardiocentro, il ministro della sanità precisa di non essere stato messo al corrente sui contenuti dello scritto
BELLINZONA - Paolo Beltraminelli era all’oscuro della e-mail inviata a tutti i dipendenti dell’EOC. Una lettera di fuoco firmata dal presidente dell’Ente Paolo Sanvido e dal direttore Giorgio Pellanda, in cui venivano mosse pesanti accuse nei confronti del Cardiocentro e in cui veniva aspramente criticata l’iniziativa popolare lanciata in questi giorni.
Una presa di posizione, quella dei vertici dell’EOC, che ha provocato la dura reazione del Gruppo Grazie Cardiocentro. “Se non sorprendono l’arroganza, il livore e il ricorso sistematico alla denigrazione - ormai marchio di fabbrica del duo Sanvido-Pellanda - ci lascia increduli, come cittadini, l’utilizzo degli indirizzi e-mail di migliaia di dipendenti per diffondere offese e menzogne contro il Cardiocentro. Ci chiediamo se sia lecito, anche solo dal profilo etico, che un’istituzione pubblica faccia capo a un tale strumento per fare propaganda e diffamare un istituto di punta della sanità ticinese, oltre al migliaio di cittadini che hanno già sottoscritto l’iniziativa, in un solo giorno di raccolta”.
Da qui la richiesta di chiarezza: “Sarebbe utile sapere se l’iniziativa del presidente e del direttore generale, sia stata condivisa dall’intero Consiglio d’Amministrazione e in particolare dal direttore del DSS - che dovrebbe essere garante di tutte le parti in causa - al quale chiediamo di volersi distanziare da questa imprudente iniziativa, impegnandosi affinché tali pratiche non si ripetano mai più”.
E la risposta è arrivata a stetto giro di posta: Paolo Beltraminelli non lo sapeva. Lo ha detto lui stesso ai mirocrofoni del Quotidiano: “Faccio parte del consiglio di amministrazione dell’EOC in quanto rappresentante del cantone, ma, e questo lo sa anche il Cardiocentro, non ho mai partecipato alle trattative e neppure alle discussioni sulle trattative. Non sono stato informato dei contenuti della lettera”.
Il ministro del DSS, sempre ai microfoni della RSI, ha ancora voluto rilanciare il tema della mediazione tra Cardiocentro ed EOC per un passaggio indolore attraverso un garante esterno: “Potrebbe anche essere un gruppo di persone gradite da una parte o dall’altra e ritenute al di sopra delle parti, che abbiano a cuore la sanità cantonale e quanto fanno l’EOC e il Cardiocentro: abbiamo bisogno che l’attività del Cardiocentro continui e che si rafforzi, così come lo spirito che nel tempo ha portato grandi risultati”.