“La solidarietà tra Comuni e Cantone è importante, ma viene a mancare quando si tratta di suddividere gli utili”
VICO MORCOTE – Il senso è: ridateci i soldi! Anche se i toni sono decisamente più gentili. Il Municipio di Vico Morcote ha scritto al Consiglio di Stato chiedendo la restituzione dei proventi della TUI, la tassa sugli utili immobiliari, una delle misure varate dal Governo per far quadrare il bilancio del Cantone.
Il titolo della lettera, firmata dal sindaco, Giona Pifferi, e dal segretario comunale, Werther Monti, è: “Richiesta di rinuncia da parte del Cantone all’incasso dei proventi della TUI per gli anni 2017 e 2018”.
Il Municipio si congratula “con l’Esecutivo cantonale per il risultato conseguito con la presentazione del Consuntivo 2017, che presentava un avanzo di esercizio di circa 80 milioni. Abbiamo inoltre appreso dalla stampa che il preconsuntivo 2018 presenta un avanzo di esercizio di circa 40 milioni”.
Il risanamento delle casse cantonali, si legge nella lettera, “ha sortito gli effetti desiderati, in anticipo rispetto alle aspettative di Governo e Parlamento. Il fulcro di tale risanamento è stata la nuova attribuzione di compiti e quindi oneri tra il Cantone ed i Comuni. Ciò ha consentito all’autorità cantonale di sgravarsi di alcuni servizi, ora garantiti dai Comuni, che hanno creato comunque costi aggiuntivi.
Il Municipio di Vico Morcote è libero di decidere solo sul 23% dell’intera spesa (tolti gli stipendi e gli ammorta-menti obbligatori). Il 48% delle spese sostenute sono addebitate da parte del Cantone, dei diversi Consorzi, dalle convenzioni intercomunali per servizi sicuramente importanti come educazione, sicurezza, socialità e di solidarietà verso altri comuni.
Questa solidarietà viene però a mancare quando si tratta di suddividere gli utili.
La decisione di prelevare interamente la Tassa sugli Utili Immobiliari (TUI) da parte del Cantone ha lasciato i comuni, dove le residenze secondarie abbondano, in una situazione delicata.
In alcuni Cantoni come Zurigo o Zugo tali proventi sono attribuiti in totale ai Comuni.
Fino al 2016 in Ticino gli stessi venivano suddivisi al 50% tra Cantone e Comune interessato, ritenuto un compromesso adeguato, in quanto la situazione finanziaria del Cantone e dei Comuni potevano beneficare di questo introito in modo equo”.
Poi però, nel settembre del 2016, con l’approvazione da parte del Gran Consiglio della manovra cantonale di riequilibro finanziario, la TUI è stata attribuita unicamente al Cantone.
Così, “i Comuni, che precedentemente beneficiavano di un ritorno di cassa, soprattutto per le spese sostenute relative all’alto numero di residenze secondarie dove i costi per i servizi del Comune sono gli stessi che per i domiciliati, senza però avere una tassazione da residente, si sono visti diminuire le entrate senza poter dire nulla”.
Il Municipio di Vico Morcote ricorda al Governo che nel comune risiedono “parecchi globalisti ed altri contribuenti con tassazione ordinaria di un certo valore. Per questo tipo di contribuenti il moltiplicatore incide sulla decisione di restare o meno, non solo nel nostro Comune, ma pure nel nostro Cantone, visto che non hanno problemi a spostarsi anche all’estero. Negli ultimi due/tre anni infatti alcuni globalisti sono partiti per l’estero proprio per questioni fiscali. Introiti persi non solo per il nostro Comune ma anche per il Cantone”.
Il Municipio osserva poi che in Italia, “senza menzionare Inghilterra o Monte Carlo, è entrata in vigore una nuova prassi di tassazione forfettaria molto vantaggiosa, indipendentemente dalla nazionalità del contribuente”.
E ancora: “Il Municipio di Vico Morcote non intende criticare la nuova riforma atta a risanare le casse cantonali. Siamo convinti che un Cantone forte e finanziariamente sano sia fondamentale per la piazza economica ticinese, ma questo non deve avvenire indebolendo i comuni, per i quali l’autonomia finanziaria gioca un ruolo importante.
Vorremmo far notare che in questo caso specifico l’applicazione della legge, non tiene conto dei bisogni di tutte le parti, ma solo di quelle del Cantone e sembra che ciò che è legale non sia giusto”.
Quindi, “considerato l’avanzo d’esercizio determinato nel 2017 e presumibilmente anche nel 2018, chiediamo che il Cantone rinunci all’incasso completo dei proventi TUI per gli anni 2017 e 2018 e che quindi riversi la metà di quanto incassato dalle compravendite immobiliari. Chiediamo inoltre che questa proposta valga anche in futuro ogni qualvolta il Cantone riuscirà a presentare dei Consuntivi in utile”.