Il capogruppo leghista si dichiara disponibile per la contesa. Messaggio all'UDC: "Noi e i democentristi non siamo la stessa cosa..."
LUGANO - Daniele Caverzasio c’è. Il capogruppo della Lega in Gran Consiglio ha dato la sua disponibilità a figurare sulla lista per il Consiglio di Stato. Sarà lui, dunque, il terzo nome accanto a quelli certi dei ministri Claudio Zali e Norman Gobbi.
A confermarlo è stato lo stesso Caverzasio in un’intervista rilasciata alla Regione. Certo, prima che la candidatura diventi ufficiale, manca ancora un passaggio importante. Si farà la lista unica con l’UDC sì o no? Il capogruppo leghista non si sbilancia (le trattative sono ancora aperte) ma sembra comunque molto cauto: “Si può parlare di lista unica o di lavorare insieme sui temi - dichiara - ma ricordiamo sempre una cosa: Lega e Udc non sono la stessa cosa. È chiaro che noi abbiamo un’anima più sociale, che può scontrarsi con quella più filo liberale e vicina al mondo economico dell’Udc. Lo dimostra anche il fatto che Quadri e Pantani in Consiglio nazionale risultino i più attenti alla socialità di tutto il gruppo democentrista. Per una buona parte di temi siamo allineati, per altri abbiamo visioni diverse”.
“In politica - aggiunge Caverzasio sullo stesso tema - difficilmente uno più uno fa due. Non è assolutamente una cosa certa, e dirò di più: mai dare nulla per scontato. Perché così si rischiano brutte sorprese. Bisogna essere consapevoli che la strada è sempre in salita e ogni voto va guadagnato. Detto questo, noi ci crediamo. Non abbiamo difficoltà a ribadire che vogliamo confermare i due seggi in governo, e che siamo pronti alla battaglia con o senza l’UDC. Ricordando, comunque, che Norman Gobbi è stato candidato al Consiglio federale dalla stessa UDC”.
Al quotidiano bellinzonese, infine, il capogruppo leghista indica gli obbiettivi elettorali della Lega: “Confermare i 22 seggi ottenuti nell’ultima tornata elettorale, ma non abbiamo paura a dire che ci terremmo a guadagnare posizioni. Guardi cosa succede nell’intera Europa, dove la destra avanza e si avverte un forte bisogno di sicurezza e identità. Questi sono i nostri temi da sempre, siamo identitari. C’è un vento a favore, ma i bravi marinai devono anche saperlo gestire e sfruttare”.