C’è chi parla di speranza, chi di tentativo in extremis, chi di un’opzione con poche possibilità di successo. Ma le bocce non sono ferme, questo è sicuro
BELLINZONA - Tra Lega e UDC non è detta l’ultima parola. Qualcosa, infatti, bolle ancora in pentola nelle cucine dei due partiti. A tre settimane da quel 24 di ottobre che, con un comunicato stampa congiunto, sancì il fallimento delle trattative per una lista comune alle prossime elezioni cantonali, l’ipotesi di un’intesa non è definitivamente tramontata.
Difficile dire quanto sia concreta la possibilità di una riconciliazione dell’ultimo minuto. C’è chi parla di speranza, chi di tentativo in extremis, chi di un’opzione con poche possibilità di successo. Da un lato e dall’altro, vige un comprensibile riserbo. Ma le bocce non sono ferme, questo è sicuro.
Qualche indizio, a dire il vero contraddittorio, lo si è avuto nel corso dell’ultima settimana. Prima l’indiscrezione lanciata da Tio di un interessamento da parte di Christoph Blocher in persona “per far cambiare idea a via Monte Boglia”. Una notizia che ieri è stata seccamente smentita sul Mattino - in un articolo siglato Lega dei Ticinesi - che ha parlato di fake news. A questo si aggiunge la significativa presenza di Norman Gobbi al congresso dell’UDC, sabato scorso. Con tanto di foto e dichiarazioni di rito nel segno di un’unità politica, che non trova però riscontro tangibile nelle liste.
Dove sta dunque la verità, in questo balletto del gioco delle parti? Di certo l’UDC nazionale sta partecipando alla partita, con un occhio rivolto alle elezioni federali del prossimo autunno. Va precisato che i vertici del partito svizzero hanno condiviso la strategia della sezione cantonale e sono stati aggiornati passo dopo passo sull’avanzamento dei lavori. Ma nel corso di questo mese potrebbero ritagliarsi un ruolo più attivo...
Tuttavia è molto difficile immaginare che possano cambiare le condizioni di base. Condizioni, peraltro, su cui le delegazioni di Lega e UDC - rappresentate da Antonella Bignasca e Norman Gobbi da una parte e da Piero Marchesi e Sergio Morsoli dall’altra - avevano raggiunto un’intesa. O una lista per il Governo con 3 leghisti e 2 democentristi, con 2 candidati agli Stati. Oppure 4 candidati della Lega e 1 dell’UDC per il Consiglio di Stato, con un solo candidato d'area per la Camera alta, scelto dai democentristi. In entrambi i casi, ovviamente, congiunzione delle liste per il Consiglio Nazionale.
I democentristi, come partito, avevano dato luce verde a entrambe le ipotesi, mentre la maggioranza del tavolo dei colonnelli leghisti - per l’occasione allargato al gruppo parlamentare - le ha respinte tutte e due, facendo de facto naufragare l’accordo.
Ma forse, come detto, c’è ancora tempo. La deadline in casa UDC è fissata per il 18 dicembre: il giorno in cui verrà presentata al Comitato cantonale la lista per il Governo.
AELLE