POLITICA E POTERE
"I ticinesi hanno detto no a una riforma che sarebbe stato un piano occupazionale per docenti frontalieri"
La Lega esulta per il risultato legato a La Scuola che verrà, ma auspica "un nuovo progetto condiviso a livello di società"

LUGANO – Grande soddisfazione in casa Lega per la bocciatura della sperimentazione a La Scuola che verrà: d’altronde, il Movimento di via Monte Boglia era stato in prima fila a raccogliere le firme per portare la questione alle urne.

“Il voto odierno dimostra che i cittadini ticinesi hanno capito che approvare la sperimentazione avrebbe significato approvare la riforma tout-court, e che un’approvazione della riforma avrebbe comportato pesanti conseguenze per i giovani, per la società, per il mercato del lavoro del nostro Cantone, e anche per le tasche del contribuente. E questo almeno per i prossimi 40 anni”, si legge in un’esultante nota. “I cittadini ticinesi hanno deciso di non volere una riforma ideologica socialista, che avrebbe portato ad un livellamento verso il basso delle competenze degli scolari, mettendone a rischio il futuro scolastico e professionale, in un mercato del lavoro reso sempre più proibitivo dalla libera circolazione delle persone. I cittadini ticinesi hanno detto No ad un progetto che si sarebbe trasformato in un gigantesco piano occupazionale per docenti frontalieri, del costo di 35milioni di Fr all’anno”.

Questa sarebbe stata la scuola con la riforma, “i votanti hanno quindi scelto di non avviare la scuola ticinese e la società tutta su una strada sbagliata e vistosamente antisvizzera”.

Ma attenzione, conclude la nota, “dicendo no ad una riforma sbagliata, non condivisa ed ideologica, i cittadini non hanno detto no a qualsiasi riforma. Si attende dunque un nuovo progetto che sia condiviso a livello di società, rispettoso della professionalità dei docenti, e che miri ad elevare il livello della scuola ticinese invece di trasformarla in un servizio sociale”.

Di scuola si parlerà ancora parecchio!

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