POLITICA E POTERE
Il PS, "ora l'insieme dei partiti deve ripensare una riforma per adattare la scuola"
Per il partito di Bertoli "è stato bocciato un progetto votato da Consiglio di Stato e Parlamento. La volontà del popolo è chiara"
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BELLINZONA – Il partito del Consigliere di Stato Manuele Bertoli ha perso la votazione su La Scuola che verrà: una creatura del Ministro che viene respinta dalla popolazione.

“La volontà dei ticinesi riguardo al credito per la sperimentazione del progetto “La scuola che verrà” è chiara: la popolazione ha respinto un progetto sostenuto dall’unanimità dal Consiglio di Stato e votato a larga maggioranza dal Gran Consiglio, obbligando l’insieme dei partiti a ripensare una riforma volta a migliorare la scuola e ad adattarla a un mondo che cambia con una grande velocità”, commenta il PS, facendo notare come di fatto tutti, a suo avviso, fossero d’accordo sulla riforma.

E ora? “Se da un lato la volontà dei Ticinesi è chiara, dall’altro non è di certo l’immobilismo che potrà risolvere i problemi della scuola. L’esito di questa votazione obbliga l’insieme dell’arco politico a ripensare una riforma volta a migliorare la scuola pubblica ticinese, al fine d’innovarla e adattarla alle esigenze di un mondo che cambia con una grande velocità. Se da un lato il rifiuto del popolo alla sperimentazione di questa riforma è chiaro, dall’altro all’orizzonte non c’è nessun progetto volto a risolvere le problematiche attuali della scuola: i limiti della differenziazione per livelli restano, mentre occorre comunque chinarsi sulla problematica legata ai problemi di apprendimento degli allievi e delle allieve in difficoltà così come alla necessità di stimoli per chi ha più facilità”. Insomma, questo no non risolve i problemi della scuola.

“Il mondo è notevolmente cambiato e continuerà a farlo molto velocemente: non è di certo l’immobilismo causato da chi ostacola i progetti per la sua innovazione che potrà risolvere i problemi della scuola”, constata di nuovo, amareggiato, il PS.

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