“La Lega invita il DSS a farsi promotore di soluzioni alternative all’attuale sistema di finanziamento dei costi della salute, ormai diventato insostenibile”
LUGANO – Con una nota stampa la Lega dei Ticinesi “prende atto con sconcerto, ma senza nessuna sorpresa, dell’ennesimo aumento dei premi di cassa malati annunciato per il 2019”. E scrive: “Parlare di una stangata “light” è fuori luogo poiché:
- L’aumento previsto per il Ticino è, per l’ennesima volta, superiore alla media nazionale
- L’aumento va ad aggiungersi a quelli degli scorsi anni, erodendo in modo sempre più insostenibile il potere d’acquisto dei cittadini.
Si ricorda di transenna che i ticinesi pagano premi d’assicurazione malattia gonfiati da vent’anni, che la restituzione dei premi pagati in eccesso si è trasformata in una farsa a causa dello strapotere dei cassamalatari e dei loro lobbysti sul e nel parlamento federale, e che le distorsioni nella formazione dei premi continuano.
La Lega dei Ticinesi reputa inaccettabile la posizione del direttore del DSS Paolo Beltraminelli che tenta di indorare la pillola invocando gli aumenti dei sussidi di riduzione del premio. Ed i cittadini che non beneficiano di sussidi, in particolare quelli del ceto medio? Sono penalizzati due volte, in quanto pagano il premio intero e contemporaneamente finanziano gli aumenti dei sussidi con le loro imposte”.
Ma certamente, prosegue la nota di via Monte Boglia, “per il direttore del DSS, è più comodo rimanere inattivo sul fronte dell’ammontare dei premi e poi tentare di rimediare mettendo le mani nelle tasche del contribuente del ceto medio per aumentare i sussidi.
La Lega dei Ticinesi deplora la latitanza – che dura ormai da anni - del DSS sul dossier dei premi di cassa malati, di importanza fondamentale per i cittadini. Una latitanza “coronata” ora dalla deludente boutade sull’aumento dei sussidi.
La Lega dei Ticinesi invita il DSS a farsi finalmente promotore, assieme ad altri governi di Cantoni particolarmente toccati dal problema, di soluzioni alternative all’attuale sistema di finanziamento dei costi della salute, ormai diventato insostenibile. Ad esempio una cassa malati sovracantonale pubblica”.