Il capogruppo del Partito Socialista in Gran Consiglio ha perso la pazienza. "Pronta un'iniziativa che chiederà di abrogare il regime previdenziale speciale dei Consiglieri di Stato"
BELLINZONA – "I partiti di maggioranza si determinino all'assoggettamento dei Consiglieri di Stato alla Cassa pensione affinché la questione venga risolta una volta per tutte entro la fine della legislatura". Altimenti, "verrà lanciata un'iniziativa popolare". Parola del Gruppo socialista in Gran Consiglio.
Attraverso un comunicato stampa a firma del capogruppo Ivo Durisch, il PS invita i partiti di maggioranza a "determinarsi sulla questione nelle prossime due settimane".
"Di fronte all'inazione – si legge nella nota – e alla passività dei partiti di maggioranza rispetto all'assoggettamento dei Consiglieri di Stato alla Cassa pensione il Partito Socialista non è più disposto ad attendere oltre".
Il Gruppo socialista al Gran Consiglio ha "più volte ribadito di essere risoluto a decidere sulla questione – anche perché il decreto del 2015 sul passaggio dei Consiglieri di Stato alla cassa pensione ordinaria andava attuato entro il 2016 e ad oggi è rimasto senza seguito – senza che dai partiti di maggioranza sia giunto un solo segnale positivo in questo senso".
"Visto che – continua il comunicato – l’attesa riguardo alla questione dell’assoggettamento dei Consiglieri di Stato alla Cassa pensione ha oltrepassato i limiti, nel caso in cui i partiti di maggioranza decidessero di rimandare il tutto alla prossima legislatura, il Partito Socialista proporrà alla base del partito di lanciare un’iniziativa popolare, peraltro già pronta".
Un’iniziativa che "chiederà di abrogare il regime previdenziale speciale dei Consiglieri di Stato, di affiliare i consiglieri di Stato all’Istituto di previdenza del Canton Ticino, di adattare l’indennità di uscita a fine mandato di un Consigliere di Stato al modello in vigore per i magistrati qualora non intervenga il pensionamento e di valutare la revisione della retribuzione dei Consiglieri di Stato, tenendo comunque conto di un rapporto massimo di 1:10 tra il salario minimo dell’Amministrazione cantonale e quello del Consigliere di Stato".