Lo ha deciso il Procuratore Generale Andrea Pagani, non riscontrando elementi per procedere penalmente
LUGANO - Non luogo a procedere per la nuova segnalazione di Matteo Pronzini. E non luogo a procedere per la denuncia presentata da quattro Consiglieri di Stato (Zali, Gobbi, Vitta e Beltraminelli) contro il deputato dell’MPS.
È questa la decisione assunta dal Procuratore Generale sull’ultimo capitolo penale della vicenda Rimborsopoli. A comunica il verdetto di Andrea Pagani è stato lo stesso Ministero Pubblico attraverso una nota.
“In data 27 agosto - si legge nel comunicato - il deputato del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini ha scritto al Procuratore generale Andrea Pagani chiedendo di rivalutare dal profilo penale la situazione venutasi a creare dopo i citati decreti d'abbandono. Il Ministero pubblico comunica che, sulla base di ulteriori accertamenti e verifiche giuridiche, il PG ha firmato un decreto di non luogo a procedere. Un'attenta analisi dell'operato e delle procedure nel frattempo avviate dalle parti coinvolte ha permesso infatti di ritenere che non si configurassero i presupposti dell'articolo 312 CP (abuso di autorità) e, in particolare, l'elemento soggettivo del reato ipotizzato”.
“Parallelamente - scrive ancora la Procura nella nota - quattro membri del Governo cantonale avevano trasmesso una denuncia penale nei confronti del deputato del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini. Anche in questo caso, non sono risultati adempiuti gli elementi soggettivi costitutivi dei reati penali ipotizzati (art. 174 CP, calunnia, e art. 303 CP, denuncia mendace). Il Procuratore generale Andrea Pagani ha di conseguenza decretato il non luogo a procedere anche di questo procedimento”.