Parla il nuovo avvocato dell'ex presidente dell'UDC, dopo l'arresto avvenuto ieri dei due legali
LUGANO - “Nell’ambito della sua difesa, i due ex legali hanno costretto Paolo Clemente Wicht a fare affermazioni non veritiere”. Pur, va precisato, senza ricorrere alla violenza fisica.
L’affermazione, pesante, è del nuovo avvocato dell’ex deputato, Elio Brunetti. Si spiegherebbe così l’accusa di coazione promossa dal procuratore pubblico Andrea Minsesso nei confronti dei due legali, arrestati ieri dopo 24 ore di interrogatori e di perquisizioni nello studio di via Nassa a Lugano. Su di loro gravano anche le ipotesi di reato di riciclaggio, falsità in documenti, favoreggiamento e coazione
Brunetti ha parlato al Corriere del Ticino precisando come “i nuovi accertamenti sono un aspetto importante per chiarire alcuni fatti della vicenda che riguarda il mio assistito”. Accertamenti che, come detto, sono tutt’ora in corso.
Ma è evidente che la posizione di Wicht - in carcere dallo scorso mese di agosto -potrebbe alleggerirsi se l’indagine del PP Minnesso portasse alla conclusione che l’ex fiduciario si è fidato dei consigli dei suoi ex legali per quanto riguarda il flusso di denaro oggetto di accertamenti (nel concreto - sottolinea il CdT - si parla di circa un milione di franchi confluiti sui conti della fiduciaria di Wicht da Dubai e di cui non è chiara la provenienza).
A questo quadro bisogna aggiungere che il giudice dei provvedimenti coercitivi deve ancora confermare l’arresto dei due avvocati. Inoltre, questi ultimi sviluppi, non riguarderebbero i presunti reati patrimoniali contestati a Wicht nei confronti dell’ex moglie.