L'avvocato: "Wicht risponde dal carcere agli attacchi mediatici orchestrati dalla sua ex moglie e tendenti a minare la sua dignità e reputazione"
LUGANO – Gli inquirenti hanno stimato in almeno 7 milioni di franchi le presunte malversazioni commese dall'ex presidente dell'UDC ticinese Paolo Clemente Wicht ai danni dell’ex moglie. È stata proprio lei, insieme a un cliente del fiduciario, a denunciarlo. Così Wicht è stato arrestato il 22 agosto.
Ma oggi il difensore di Wicht, l’avvocato Enrico Germano, ha replicato alle indiscrezioni rese note ieri dalla RSI con un comunicato stampa.
“Paolo Clemente Wicht risponde dal carcere della Farera, dove le sue possibilità di difesa sono ridotte al minimo indispensabile, agli attacchi mediatici orchestrati dalla sua ex moglie e tendenti a minare la sua dignità e reputazione", scrive il legale.
“Nel merito delle notizie diffuse più recentemente, il signor Wicht informa che il cliente a cui si fa riferimento non ha subito nessuna perdita finanziaria e la questione è già stata chiarita ad inizio inchiesta con prove e documenti. Per il resto delle accuse si tratta di un castello costruito ad arte dalla ex moglie per poter ricavare il più possibile dalla vertenza di divorzio in corso da due anni. Tutti i flussi finanziari oggetto di indagini (in particolare i menzionati prelievi a contanti) sono riconducibili a spese familiari sull’arco di numerosi anni e ad importanti investimenti della coppia che hanno portato il patrimonio immobiliare e mobiliare comune ad oltre 20 milioni di franchi.
Paolo Clemente Wicht è presunto innocente e si dichiara tale, restando fiducioso che tutta la verità su questa vicenda privata (che avrebbe dovuto restare semmai solo nelle competenti sedi giudiziarie civili), verrà presto a galla”.