Il rapporto della Commissione d’inchiesta (CPI) sul caso Argo1 ha occupato la prima parte della seduta odierna del Gran Consiglio
BELLINZONA – Il più duro è stato Giorgio Galusero, intervenuto a nome del gruppo PLR. Ma una pioggia di critiche è arrivata un po’ da tutte le forze politiche. Il rapporto della Commissione d’inchiesta (CPI) sul caso Argo1 ha occupato la prima parte della seduta odierna del Gran Consiglio. Dopo l’intervento del presidente della CPI, Michele Foletti, ha preso la parola Galusero.
Galusero a Beltraminelli: “La sua responsabilità è lampante”
“Sono stato funzionario dirigente per diversi anni in polizia cantonale – ha detto -, ma mai mi sarei immaginato di trovare un servizio importante come l’Ufficio del sostegno sociale, che aveva assunto la gestione e il controllo degli asilanti, gestito in quel modo. Improvvisazione, tenuta disordinata dei documenti, contratti che non si trovavano, doppie conferme d’ordine non firmate, doppi contratti con scadenze diverse…”.
Abbiamo riscontrato omertà, reticenza, ritrattazioni anche davanti al procuratore pubblico, ha aggiunto il deputato, “una carente conoscenza delle leggi da parte dei funzionari, un capo ufficio che quasi non sapeva cosa fosse una risoluzione governativa. Siamo rimasti di sasso”.
Poi ci sono le responsabilità politiche, ha rincarato Galusero. “Nel 2012, quando il Dipartimento della socialità assume il nuovo compito della gestione degli asilanti non fa nemmeno una strategia. Sono esterrefatto e lo sono ancora di più perché qualche giorno fa il Consiglio di Stato ha ribadito che i funzionari hanno agito in buona fede. Mi chiedo come si fa a parlare di buona fede quando i funzionari hanno violato ripetutamente la legge sulle commesse pubbliche e sulla gestione finanziaria, e hanno pagato 7 milioni di franchi senza uno straccio di niente”.
E rivolgendosi al ministro Paolo Beltraminelli ha detto: “La sua responsabilità è lampante: il direttore del DSS è lei e come tale ne risponde. Perdoni la mia franchezza ma temo che a distanza di due anni lei non abbia ancora capito cosa è successo nel suo dipartimento, e questo è grave, e questa è la sua responsabilità politica”.
Caverzasio: “Fatti gravi, molto gravi”
Per il capogruppo della Lega, Daniele Caverzasio, il caso Argo1, in base a quanto è emerso dal rapporto della CPI, è “un pasticcio iniziato male e gestito peggio dal 2012 al 2017, da funzionari che hanno la casacca del PLR”. Caverzasio ha parlato di “fatti gravi, molto gravi”, ricordando che anche il procuratore generale Andrea Pagani nel suo decreto di abbandono sul fronte penale ha sottolineato “carenze amministrative manifeste”. E su tutto questo caso, ha concluso Caverzasio, “aleggia una sorta di cultura dell’omertà, del proteggersi l’un l’altro, di nascondersi dietro il partito per insabbiare le cose”.
Agustoni: “Beltraminelli si è fidato dei suoi funzionari”
Il capogruppo del PPD, Maurizio Agustoni, ha difeso il ministro Beltraminelli, rilevando da parte sua solo un “eccesso di fiducia nei funzionari”.
Un consigliere di Stato, ha aggiunto, “deve potersi fidare dei suoi collaboratori, ai quali spetta di provvedere operativamente per raggiungere gli obiettivi fissati dalla politica. A chiunque di noi si chiede ogni giorno di fidarci: di un medico per una diagnosi, di un ingegnere quando costruiamo una casa… Beltraminelli avrebbe potuto scaricare maggiormente la responsabilità sui suoi funzionari, scatenare una caccia all’untore. Da capo ha invece preferito restare in prima linea, facendosi carico di magagne altrui, comportandosi da uomo di stato”.
Durish: “Tutto il Governo è responsabile”
Il capogruppo socialista Ivo Durisch ha detto che l’approssimazione che ha caratterizzato il caso Argo1 è anche frutto “della sotto dotazione di personale e della volontà di risparmiare anche di fronte alle emergenze. È questo lo Stato che vogliamo? La vera urgenza sarebbe stata, da parte dei funzionari, parlare con il direttore del Dipartimento e chiedergli maggiori risorse”.
Anche per Durisch la responsabilità politica di Beltraminelli è chiara, ma tutto il Consiglio di Stato è corresponsabile della gestione del caso.
Delcò Petralli: “Il noccio del problema è la gestione della verità”
“La domanda che si pone il cittadino è come sia possibile che i funzionari facessero quello che volevano. È possibile pagare 7 milioni senza giustificativi? – si è chiesta Michela Delcò Petralli, intervenuta a nome dei Verdi -. Onorevole Beltraminelli, i suoi funzionari si comportavano come se sopra di loro non ci fosse nessuno. Certo, i suoi funzionari le hanno sottaciuto fatti importanti, ci sono state omissioni, documenti irreperibili, superficialità, scaricabarili. So che fare il consigliere di stato non è facile ma qui siamo di fronte a un’assenza di direzione”.
E ha concluso: “Il nocciolo del problema, al di là di tutto, è la gestione della verità. Si può sbagliare, e allora bisogna ammetterlo, non brigare per nascondere la verità”.
Pinoja: “Che Dipartimento e Governo si scusino”
Gabriele Pinoja, a nome della Destra, ha detto: “Sono scioccato dopo aver letto il rapporto della Cpi. Il settore dell’aiuto sociale è stato gestito in modo disastroso, con errori dovuti a opportunità, superficialità, impreparazione, mancanza di direttive. Il Consiglio di Stato non ha dato sufficiente attenzione al settore dell’asilo. E molto grave è anche l’operato della Sezione delle finanze, che saldava le fatture di Argo1 senza chiedere informazioni, senza una risoluzione governativa. Mi auguro che il Dipartimento e il Governo abbiano la forza di scusarsi di fronte ai cittadini”.
Pronzini: “Tutti a casa”
Matteo Pronzini, deputato del MPS, è andato oltre: “Abbiamo chiesto più volte le dimissioni di Beltraminelli, ma qui è una questione politica che coinvolge il Governo: il Ticino merita di più di voi 5 ministri, dimettetevi tutti”.
Zali: “Su Beltraminelli…”
Il presidente del Governo, Claudio Zali ha confermato le gravi irregolarità amministrative emerse nel caso Srgo1. “Il Consiglio di Stato – ha detto - condivide le conclusioni della CPI secondo cui le maggiori responsabilità sono da attribuire ai funzionari dirigenti dell’USSI, Blotti e Scheurer. Mentre per la valutazione dell’operato del direttore del Dipartimento, confermiamo che non è mai venuta meno la fiducia verso il collega Beltraminelli. Quello nei suoi confronti deve essere unicamente un giudizio politico da parte di Gran Consiglio ed eventualmente degli elettori”.
E dopo aver ricordato le misure correttive adottate dal Governo dopo il caso Argo1, sulla corresponsabilità dell’intero collegio ha precisato: “La gestione collegiale riguarda i temi più strategici e di interesse comune. E di solito tocca a un singolo consigliere di Stato chiedere che un tema divenga di interesse collegiale, di solito è un collega a chiederlo”.
Foletti: “Non si dica che i funzionari hanno agito in buona fede”
In chiusura ha ripreso la parola Foletti precisando: “Quello che come CPI non possiamo accettare delle conclusioni del Governo è che i funzionari abbiano agito in buona fede”.