I due Consiglieri nazionali ticinesi sollecitano il CF a intervenire sulla questione: "Situazione sfuggita di mano al legislatore"
BERNA/LUGANO – La figura del medico del traffico SSML continua a fare discutere. Chiamato a una reazione è il Consiglio Federale, sollecitato questa mattina dal Consigliere Nazionale leghista Lorenzo Quadri e dal Consigliere Nazionale UDC Marco Chiesa, autori di due mozioni diverse inoltrate al CF.
Il più “rigido” tra i due è Quadri, che chiede di “abolire la figura del medico del traffico SSML creata nell’ambito di Via Sicura”. Secondo Quadri, “il programma Via Sicura continua a mostrare i propri limiti, tipici di una legislazione effettuata sotto il ricatto morale e viziata dall’ideologia anti-automobili ed anti-automobilisti”.
Se è vero che “alcune sanzioni nei confronti di conducenti che hanno commesso infrazioni senza alcuna conseguenza pratica, sono già state riviste è altresì vero che le correzioni da fare sono ancora parecchie. La figura del medico del traffico in Ticino ha ben presto causato situazioni non sostenibili, legate sia alla situazione di monopolio in cui opera la dottoressa italiana, ma anche alla figura stessa del medico del traffico”.
Nella sua mozione, il Consigliere Nazionale leghista sostiene che “le esperienze negative finora fatte col medico del traffico confermano che questa figura dispone di potere eccessivo ed arbitrario nei confronti dei “pazienti”. Alcuni di loro hanno vissuto e stanno vivendo delle autentiche odissee”.
Per Quadri “la situazione è sfuggita di mano al legislatore, il quale deve ora avere il coraggio di rimediare abolendo la figura del medico del traffico. In via del tutto subordinata, vanno quantomeno allentati i requisiti necessari per diventare medico del traffico di livello 4 in modo da aprire la professione alla concorrenza, evitando così perniciose situazioni di monopolio come quella che attualmente si vive in Ticino”.
Più diplomatico è stato Marco Chiesa. Il Consigliere Nazionale UDC chiede di “incentivare e stimolare la formazione di nuove figure”. Nella sua mozione, Chiesa sostiene che “va eliminata l’evidente sproporzione nei criteri da adempiere per esercitare le funzioni di livello 1,2 e 3, rispetto a quelli per il 4”.
Sottostando agli attuali criteri in vigore, secondo il deputato UDC, si crea “di fatto una situazione protezionista non funzionale agli obiettivi della legge. Diversamente dai primi tre livelli, infatti, il percorso formativo per ottenere il titolo di medico del traffico di livello 4 è notevolmente più articolato”.
E ancora: “Con la mozione non si intende mettere in discussione il ruolo di questa figura bensì introdurre una semplificazione che eviti l’instaurarsi di posizioni monopolistiche in questo settore dovute all’iter troppo complesso della formazione. La modifica deve avere quale obiettivo di ridurre i tempi di formazione per il titolo di Mdt livello 4. Una semplificazione, volta a garantire una maggiore libertà di scelta e un servizio più capillare, è dunque sicuramente nell’interesse dei cittadini”.