Il Consigliere Nazionale PPD esulta con moderazione: "Non mi aspettavo un esito così chiaro. È già un primo passo, un segnale importante"
BERNA – “Il passaporto dei pedofili deve essere ritirato in modo da impedire loro di recarsi all’estero”. Lo chiedeva con una mozione il Consigliere Nazionale PPD Fabio Regazzi nel maggio del 2017.
“Tutti – scriveva nella motivazione Regazzi – conosciamo il triste, gravissimo e odioso fenomeno, purtroppo in costante crescita, dei pedofili condannati nel proprio Paese (spesso in quelli occidentali) che vanno ad alimentare il turismo del sesso con minori, soprattutto nei Paesi del sud-est asiatico. Grazie a questa scappatoia le persone condannate per simili reati hanno la possibilità di recarsi all'estero a commettere nuovi abusi, approfittando delle condizioni favorevoli che vi trovano (povertà, corruzione, tolleranza delle autorità, ecc.). Anche la Svizzera, dalla quale ogni anno diversi pedofili partono all'estero per soddisfare le proprie perversioni sessuali, può e deve fare qualcosa. La revoca del passaporto non risolverà il problema alla radice, ma rappresenta sicuramente un provvedimento utile e praticabile”.
Una richiesta che, a sorpresa, è stata accolta favorevolmente dal Consiglio Nazionale con 86 voti a favore, 68 contrari e 21 astensioni. “La mia – ci spiega Regazzi con soddisfazione – era una richiesta provocatoria ispirata a una decisione presa dall’Australia due anni fa. Non mi aspettavo che passasse con esito così chiaro. Devo dire che mi ha sorpreso il sostegno ricevuto dalla sinistra”.
E ancora: “Chiaramente la proposta dovrà essere accettata dagli Stati, ma questo è già un primo passo, un segnale importante”.