La capogruppo del PLR mena fendenti sul traffico. Ma Beltra: "Dieci anni fa stupimmo gli zurighesi..."
LUGANO - “Spostare il traffico sotto terra o sotto il lago non è un’allucinazione. Allucinante è rimanere fermi al palo: bloccati dal "sa po mia”. Parole e musica di Karin Valenzano Rossi. La capogruppo PLR in Consiglio Comunale a Lugano, va all’attacco del Municipio accusato, senza troppi giri di parole, d’immobilismo. Immobile, verrebbe da dire, come il traffico cittadino, il tema su cui ruota la riflessione di Valenzano Rossi, pubblicata stamane dal Corriere del Ticino.
“La nostra rete viaria è al collasso - scrive l’esponente liberale radicale -basta un incidente banale in un’arteria principale della rete stradale cantonale e tutto il cantone si blocca. (…) Lugano non fa eccezione, anzi. Il tema è di quelli da far venire l’orticaria solo a evocarlo. Il PVP, senz’altro corresponsabile di una situazione insoddisfacente, ha completamente disatteso le aspettive. Da più parti si invocano soluzioni”.
“Senza voler peccare di troppa arguzia, ricordando che in passato altri si erano già posti il tema di deviare il traffico sotto terra o sotto il lago per liberare il lungolago - prosegue Valenzano Rossi - con il Gruppo PLR in Consiglio comunale abbiamo interrogato il Municipio per capire se fosse ipotizzabile riprendere quest’ipotesi da elaborare e approfondire. La risposta? A non avere dubbi, negativa. Le ragioni? Opera tecnicamente difficile e senz’altro costosa, la cui valutazione non può prescindere dai risultati degli studi attualmente in corso per la pianificazione del centro e del lungolago. Insomma, tutto troppo complicato e impantanato nelle burocratiche e lentissime procedure di pianificazione. Meglio non fare nulla, aspettando forse altri 30 anni”.
“Una pedonalizzazione del lungolago, con la rivalutazione delle rive e un concetto innnovativo per il centro - termina la riflessione pubblicata sul CdT - sarebbero senz’altro ottimi ingredienti per ridare a Lugano quell’anima che ha perso nel corso degli anni. Gioverebbe anche ai commerci e alla ristorazione in difficoltà. Ci vuole però coraggio. Il coraggio di osare. Di non avere preclusioni, almeno di pensiero, per poter mettere in campo delle visioni. Lo spostamento del traffico sotto terra/lago è senz’altro una visione meritevole di approfondimento, sia dal profilo tecnico che delle possibilità di finanziamento (anche alternative). Non è un’allucinazione. Allucinante è rimanere fermi al palo: bloccati dal «sa po mia». E se finalmente aprissimo la mente?”.
Intanto, sempre in merito al dibattito sull’immobilismo di Lugano lanciato da Stefano Artioli con il suo libro Meno Trenta, interviene anche Paolo Beltraminelli: “Conosco abbastanza bene Zurigo - scrive l’ex municipale su Facebook - ho studiato al politecnico e all’ETH studiano due mie figlie. È città dinamica, aperta, piena di vita e di attività, ma soprattutto una città giovane! Non sarei però così negativo verso la mia città, lo faccio con un esempio di un successo straordinario per Lugano e il Ticino”.
“Ho avuto il privilegio di vivere da vicino - prosegue Beltraminelli -la realizzazione del centro di calcolo, proprio del politecnico di Zurigo, costruito a Cornaredo. Occorreva fare in fretta, molto in fretta. Lugano ha dato il meglio di sé. Ha messo a disposizione il terreno (ex rimessa ACT),ha modificato in tempi record il PR, ha avuto la capacità di mettere a soqquadro la città per posare quasi tre Km di tubi doppi, con il pescaggio dell’acqua dal lago (per garantire il raffreddamento dei super computer grazie ad un acqua sempre a 7 gradi tutto l’anno) e la stazione di pompaggio al Parco Ciani (per un anno trasformato in un cantiere!), si è costruito lo stabile sistemando pure un corso d’acqua. Il commento degli zurighesi committenti dell’opera fu, testuali parole... :
“Mai avremmo potuto costruire così velocemente a Zurigo!” Era Lugano e erano 10 anni fa, non cento. Lugano ha stupito il politecnico e la Svizzera, volere è potere! L’importante è crederci, avere progetti buoni e il coraggio di decidere”.