L'iniziativa per separare Stato e Chiese non aveva raccolto sufficienti firme, 7mila anzichè 10mila, l'Associazione lancia un sito per parlare del tema. "La battaglia per la laicità ormai appartiene al passato, basti vedere la congiunzione PLR-PPD"
BELLINZONA - L’Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori – Sezione Ticino (ASLP-TI) aveva lanciato un’iniziativa per la separazione tra Stato e chiesa (chiese) la quale, senza raggiungere il limite delle diecimila sottoscrizioni come vuole la legge, aveva comunque raccolto quasi 7mila firme. Non sufficienti, appunto, per andare alle urne, ma in ogni caso un numero consistente.
E così l’associazione rilancia il tema con un sito: www.ticinolaico.ch. Il motivo? “Oltre 4,5 milioni di franchi. È il contributo che le cittadine e i cittadini versano ogni anno, spesso senza saperlo, alle Chiese (soprattutto a quella cattolica ma anche, in minima parte, a quella protestante). E ci limitiamo ai Comuni, perché una analisi a parte meriterebbero gli aiuti in forma indiretta girati dal Cantone. Tutti sono chiamati a partecipare, anche i non credenti, che in Ticino sono circa il 20 per cento della popolazione. Si tratta di un sistema iniquo”, scrive l’ASLP in una nota.
Il sito servirà “prima di tutto per dare un segnale alle cittadine e ai cittadini che avevano firmato l’iniziativa, ma anche per mantenere vivo un dibattito più che mai attuale nonostante taluni segnali che vengono dalla politica, segnali che vanno nella direzione di considerare la battaglia per la laicità un fatto del passato”.
E non manca una frecciata politica: “Si pensi, per esempio, alla decisione del PLR di congiungere le proprie liste con quelle del PPD, formazione che mantiene la propria connotazione confessionale. Al di là della imminente scadenza elettorale, i Liberi pensatori ritengono che il discorso vada mantenuto aperto anche tenendo conto dei nuovi scenari con i quali è confrontata la società di oggi, alle prese con l’entrata sulla scena di nuove religioni”.
Sul sito si troveranno un “documento che riguarda proprio i flussi finanziari tra enti pubblici ed organizzazioni confessionali che rappresentano dei veri e propri privilegi già contestati, oltre un secolo fa, dalle forze laiche di questo Paese, quelle liberali in particolare. La ricostruzione con le relative tabelle sarà costantemente aggiornata. Altri contributi seguiranno per arricchire un sito il quale mira a sostenere il diritto delle persone all’autodeterminazione nel segno della libertà di coscienza in materia religiosa, non solo in ambito finanziario ma anche e prima ancora etico”.